«Il ritmo dei tagli dei tassi dipenderà dai dati ma movimenti graduali sono quelli che al momento mi vengono in mente. Siamo ben posizionati per raggiungere il nostro target in modo sostenibile nel corso del 2025». Lo ha detto la presidente della Bce alla Cnbc a margine del Forum economico mondiale di Davos che oggi è alla sua terza giornata.
Alla domanda se sia possibile un taglio di 50 punti base, Lagarde ha spiegato che non c’è riluttanza a considerare un taglio più grande dei 25 punti ma “siamo partiti presto e con mosse graduali” e l’idea è di continuare su questa strada anche se la Bce è pronta a fare quello che è necessario se ce ne fosse bisogno.
Una ripresa dell’inflazione negli Stati Uniti, da molti anticipata in risposta alle politiche attese dall’amministrazione Usa. «Se negli Stati Uniti si dovesse riaccendere l’inflazione sarebbe principalmente un problema per loro – ha continuato la Lagarde. – Per quanto ci riguarda, quando guardo all’inflazione penso di aver visto tutto il ciclo: dai tassi in territorio negativo a un’inflazione al 10,4%, e ora al 2,4%. Siamo fiduciosi che il target sia raggiungibile nel 2025. Siamo certi che la disinflazione continuerà e non siamo troppo preoccupati per un’eventuale esportazione di inflazione verso l’Europa. Tuttavia, ci saranno fenomeni interessanti da monitorare, come l’andamento dell’euro-dollaro che probabilmente risentirà delle politiche della Casa Bianca».
La BCE ha tagliato i tassi di interesse quattro volte lo scorso anno e quest’anno i mercati ne prevedono altri quattro, la maggior parte dei quali nella prima metà dell’anno, poiché si prevede che l’inflazione si avvicinerà all’obiettivo del 2% della banca entro la metà del 2025.
Lagarde ha commentato anche le parole di Trump in merito ai dazi in arrivo. «La minaccia di nuovi dazi all’Unione europea da parte di Trump non mi sorprende e qui in Europa dobbiamo prepararci e sapere come rispondere. In ogni caso il dialogo deve continuare», ha spiegato.