L’indipendenza delle banche centrali è messa in discussione in alcune parti del mondo e una maggiore influenza politica su quella monetaria potrebbe aumentare la volatilità economica. Questo il pensiero della Presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde. «Mentre le ricerche recenti suggeriscono che l’indipendenza de jure delle banche centrali non è mai stata così diffusa come oggi, non c’è dubbio che l’indipendenza de facto delle banche centrali sia messa in discussione in diverse parti del mondo – ha detto Lagarde nel suo video messaggio ad una conferenza annuale organizzata dalla Banca centrale dell’Ungheria. – Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump la scorsa settimana ha detto che avrebbe chiesto alla Federal Reserve di abbassare i costi di prestito, sostenendo di conoscere i tassi di interesse molto meglio di colui che è principalmente incaricato di prendere questa decisione».
A livello globale, secondo la presidente, sebbene l’inflazione abbia mostrato un netto rallentata “è probabile che le banche centrali continuino a fronteggiare un contesto economico volatile. Per questo resta imperativo che abbiano l’indipendenza per perseguire pienamente i loro mandati sulla stabilità dei prezzi“.
La BCE ha tagliato i tassi di interesse quattro volte lo scorso anno e quest’anno i mercati ne prevedono altri quattro, la maggior parte dei quali nella prima metà dell’anno, poiché si prevede che l’inflazione si avvicinerà all’obiettivo del 2% della banca entro la metà del 2025.
Questa è una settimana decisiva sia per la Bce sia per la Fed. Entrambe le banche centrali avranno le loro prime riunioni di politica monetaria del 2025 sui tassi.