Diventa più espansiva la politica monetaria del Canada. La Banca centrale ha ridotto il tasso di riferimento di 25 punti base al 3%, centrando le attese degli analisti. Si tratta della sesta volta consecutiva che l’ente riduce i costi di prestito con un cumulo di 2 punti percentuali nell’arco di sette mesi.
Gli scarsi investimenti delle imprese, l’elevata disoccupazione e la spesa dei consumatori irregolare hanno tenuto l’economia sotto pressione per la maggior parte dell’anno scorso.
Grande incertezza arriva dai dazi paventati da Trump. «La riduzione cumulativa del tasso di riferimento da giugno scorso è sostanziale – si legge nel comunicato. – I tassi di interesse più bassi stanno aumentando la spesa delle famiglie e, nelle prospettive pubblicate oggi, si prevede che l’economia si rafforzerà gradualmente e l’inflazione rimarrà vicina all’obiettivo. Tuttavia, se venissero imposte tariffe significative e su vasta scala, la resilienza dell’economia canadese verrebbe messa alla prova. Seguiremo da vicino gli sviluppi e valuteremo le implicazioni per l’attività economica, l’inflazione e la politica monetaria in Canada. La Banca si impegna a mantenere la stabilità dei prezzi per i canadesi».