L’attività di servizi in Giappone è aumentata per il terzo mese consecutivo a gennaio, sostenuta da una ripresa delle nuove esportazioni sulla base della domanda asiatica. Secondo l’indagine condotta da S&P Global Market Intelligence l’indice dei responsabili degli acquisti (PMI) di au Jibun Bank Service è salito a 53 punti rispetto al 50,9 di dicembre, il livello più alto da settembre dell’anno scorso e ben al di sopra la soglia critica dei 50 punti.
Il settore dei servizi ha rappresentato un punto di forza per l’economia giapponese, compensando in parte la debolezza del settore manifatturiero.
L’indice PMI composito, che combina l’attività manifatturiera e quella dei servizi, è salito a 51,1 a gennaio, registrando la crescita più forte da settembre dell’anno scorso.
I salari reali di dicembre in Giappone, al netto dell’inflazione, sono aumentati dello 0,6% su base annua grazie all’aumento dei bonus invernali, secondo i dati governativi preliminari pubblicati oggi. Il primo ministro Shigeru Ishiba ritiene che una forte crescita salariale sia fondamentale per sostenere una fragile ripresa economica, mentre la Banca del Giappone ha affermato che aumenti salariali sostenuti e su larga scala sono un prerequisito per aumentare i costi di indebitamento.
La retribuzione regolare, o stipendio base, è aumentata del 2,7% a dicembre rispetto all’anno precedente, dopo un aumento rivisto del 2,5% a novembre, hanno mostrato i dati. La retribuzione degli straordinari, un barometro della solidità aziendale, è cresciuta dell’1,3% nel mese, rispetto a una crescita rivista dell’1,4% a novembre.
Secondo Rengo, il più grande sindacato del Paese, le aziende giapponesi hanno concordato un aumento salariale medio del 5,1% nel 2024 , il più grande incremento degli ultimi tre decenni. Rengo punta ad aumentare i salari di almeno il 5% nel 2025, fissando al contempo un obiettivo di almeno il 6% per le piccole imprese