Soffre il mercato delle ipo in Italia. Nel 2024, secondo i risultati emersi nel nuovo EY Global IPO Trends 2024, il nostro Paese ha registrato un importante inversione di marcia rispetto al 2023, registrando quasi la metà delle operazioni (-41%) e una decrescita di addirittura l’87% del valore raccolto. Abbiamo parlato di questo, ma anche e soprattutto del contesto a livello globale, con Paolo Aimino, ipo e capital markets leader di EY in Italia.
Secondo il vostro ultimo report il mercato globale delle IPO risulta in calo. A cosa si deve questa frenata?
«Il nostro ultimo report conferma che il mercato globale delle IPO ha registrato 1.215 operazioni nel 2024, con un calo del 10% rispetto al 2023. Questa frenata è attribuibile a diverse ragioni, tra cui l’incertezza macroeconomica globale, l’aumento dei tassi di interesse e le tensioni geopolitiche che hanno influenzato negativamente la fiducia degli investitori e la disponibilità di capitali».
Chi domina attualmente il mercato delle IPO a livello di aziende e di settori? Mi fa un quadro generale?
«Attualmente, i settori che dominano il mercato delle IPO sono la tecnologia, i media e le telecomunicazioni (TMT), l’industria e i beni di consumo, che rappresentano circa il 60% delle operazioni globali. A livello geografico, l’India ha registrato il maggior numero di IPO, mentre gli Stati Uniti hanno dominato in termini di proventi. Le aziende sostenute da private equity e venture capital hanno avuto un ruolo significativo, contribuendo al 46% dei proventi totali delle IPO globali».
Come accennava prima l’India, per la prima volta, è salita al primo posto a livello globale nel volume delle IPO, realizzando quasi il doppio di quelle degli Stati Uniti e due volte e mezzo quelle dell’Europa. Come vi spiegate questa escalation?
«L’escalation dell’India nel volume delle IPO è spiegabile principalmente per via di una combinazione di fattori favorevoli, tra cui una forte crescita economica interna, dinamiche geopolitiche favorevoli e un aumento degli investimenti esteri diretti. Questi fattori hanno posizionato l’India all’avanguardia delle attività di IPO globali nel 2024. Con circa 330 aziende arrivate sul mercato, con una raccolta di 19,9 miliardi di dollari – un balzo rispettivamente del 36% e del 150% rispetto al 2023. Oltre alle piccole e medie imprese, l’India ha accolto con favore operazioni grandi e mega-deal. Inoltre, l’India ha beneficiato della riorganizzazione delle catene di approvvigionamento globali, che ha portato molte aziende a spostare le loro basi produttive dalla Cina all’India. La forte crescita del PIL indiano tra il 6% e il 7%, un mercato azionario in forte espansione e l’appetito degli investitori retail in crescita hanno reso le condizioni mature per un robusto mercato delle IPO. Negli ultimi anni l’India ha registrato un forte aumento delle IPO legate all’acciaio, principalmente dovute all’espansione delle esigenze infrastrutturali del paese e ad iniziative politiche strategiche. Questa tendenza è continuata nel 2024, con un’elevata attività del settore manifatturiero, seguito da quello sanitario, startup tecnologiche, energia e servizi finanziari. Anche i sottosettori delle costruzioni e dell’ingegneria indiana sono aumentati in modo significativo».

Paolo Aimino, IPO e Capital Markets Leader di EY in Italia foto ufficio stampa
L’inasprimento delle normative nella Cina continentale ha invece contribuito alla performance delle IPO più debole del decennio in termini di numero di operazioni effettuate. Mi può spiegare meglio?
«L’attuale mercato delle IPO nella Cina continentale è principalmente guidato da dinamiche politiche. Attraverso le leve politiche, le autorità di regolamentazione cinesi hanno rallentato in modo significativo ritmo dell’attività IPO nazionale, spingendo la raccolta di fondi ai minimi quasi storici, anche se le strade per le quotazioni internazionali rimangono aperte. Nonostante l’allentamento della politica monetaria, sia a livello globale (FED) che a livello locale (People’s Bank of China), l’inasprimento della normativa finalizzata a dare priorità ai candidati all’IPO con un maggior potenziale di crescita dovrebbe favorire un contesto di mercato maggiormente sostenibile e ben strutturato, rafforzare la fiducia degli investitori e sostenere le crescite a medio-lungo termine. Tuttavia, a breve termine, queste misure hanno portato a un calo delle richieste di IPO e della pipeline, insieme a un’impennata delle IPO cancellate».
AI e criptovalute: gli investitori ne sono molto attratti… un commento a riguardo?
«Gli investitori sono fortemente attratti dall’intelligenza artificiale (AI) e dalle criptovalute, settori che stanno mostrando un notevole potenziale di crescita e innovazione. Attualmente, ci sono più di 600 aziende quotate operanti nel campo dell’AI, con molte di esse che si sono quotate negli ultimi quattro anni. Le criptovalute, supportate dall’approvazione degli exchange-traded fund (ETF) di Bitcoin ed Ethereum negli Stati Uniti, stanno guadagnando terreno e attirando un crescente interesse da parte degli investitori istituzionali».
Veniamo al contesto italiano. Il numero delle IPO nel 2024 è diminuito del 41% con una raccolta minore del 87%. Pesano tante incertezze esterne. Quali maggiormente secondo voi?
«Le principali incertezze che hanno pesato su questo calo includono il contesto macroeconomico incerto, la volatilità dei mercati finanziari e le tensioni geopolitiche internazionali. Questi fattori hanno influenzato negativamente la fiducia degli investitori e la disponibilità di capitali per nuove quotazioni, nonostante la buona performance registrata dal mercato azionario italiano (+12%). Ciononostante, è importante evidenziare che, guardando al futuro, le prospettive per il 2025 sono cautamente ottimistiche, sia per il mercato europeo che a livello globale, e potrebbero rappresentare uno stimolo anche per il mercato italiano».
Cosa prevedete per il 2025 a livello di performance ma anche di trend?
«Per il 2025 le prospettive sono cautamente ottimistiche, sia per il mercato europeo che a livello globale, in quanto si prevede una forte pipeline di aziende di vari settori che cercano di cogliere le opportunità offerte dalla rinnovata forza del mercato che potrebbero rappresentare uno stimolo anche per il mercato italiano. I mega trend, tra cui l’adozione dell’AI, la trasformazione digitale e le nuove priorità ambientali, sociali e di governance (ESG), continueranno a rimodellare il mercato delle IPO».
Al di là della fotografia, secondo voi in generale questo è un buon momento per quotarsi in Borsa? Che consigli sentite di dare a chi decide di farlo?
«Nonostante le sfide attuali, una IPO permette di raccogliere il capitale necessario per guidare la crescita e l’innovazione. È dunque fondamentale per le aziende prepararsi adeguatamente in caso di eventuali IPO, assicurandosi di avere delle solide strutture di conformità di presentare un’equity story in grado di evidenziare il valore e il potenziale di crescita dell’azienda».
Inoltre, conclude Aimino, è importante monitorare attentamente le condizioni di mercato ed essere pronti per sfruttare la finestra di mercato più opportuna per una IPO.