«I modelli che abbiamo utilizzato ci dicono che con i nuovi dazi il Pil tedesco nel 2027 potrebbe scendere dell’1,5% rispetto a quanto sino ad oggi previsto. Anche l’inflazione potrebbe ravvivarsi, ma di quanto non c’è al momento chiarezza». Queste le parole del presidente della Bundesbank Joachim Nagel secondo cui i dazi colpirebbero particolarmente la Germania visto che nel 2023 è stato di gran lunga il maggiore esportatore europeo verso gli Usa in termini assoluti.
Nagel ha poi affrontato le ragioni delle attuali difficoltà tedesche: il paese subisce ancora il colpo della messa in discussione delle catene di approvvigionamento conseguente alla pandemia e alla guerra russa in Ucraina. Inoltre un altro fattore che contribuisce alla debolezza delle esportazioni tedesche è il forte aumento dei costi di produzione, in particolare per l’energia.
Secondo i dati dell’IEA i prezzi dell’elettricità e del gas per l’industria tedesca sono aumentati rispettivamente del 30% e del 55% tra il 2013 e il 2023. Negli Stati Uniti, a titolo di paragone, nello stesso periodo i prezzi dell’elettricità sono aumentati solo del 18%, mentre il prezzo del gas è addirittura leggermente diminuito.