I consumatori sono diventati più pessimisti sulle prospettive economiche a febbraio, in quanto sono aumentate le preoccupazioni per il rallentamento dell’economia e l’aumento dell’inflazione.
Secondo quanto ha riferito oggi il Conference Board l’indice di fiducia in questione è sceso a 98,3 punti per il mese, in calo di quasi il 7% e al di sotto delle previsioni del Dow Jones per 102,3. Si tratta del calo mensile più grande da agosto 2021.
Parallelamente al calo generale della fiducia, l’indice delle aspettative è crollato di 9,3 punti, attestandosi a 72,9: è la prima volta da giugno 2024 che la misura è scesa al di sotto del livello coerente con una recessione.
«Le opinioni sulle attuali condizioni del mercato del lavoro si sono indebolite. I consumatori sono diventati pessimisti sulle future condizioni aziendali e meno ottimisti sul reddito futuro – ha affermato Stephanie Guichard, economista senior del consiglio per gli indicatori globali. – Il pessimismo sulle future prospettive di occupazione è peggiorato e ha raggiunto il massimo degli ultimi dieci mesi».
A febbraio l’attività manifatturiera nell’area di Richmond, in Virginia, Stati Uniti, è risultata migliore delle attese, passando in territorio positivo. L’indice è infatti migliorato da -4 a 6 punti, con le attese per un dato a -2.