Entrano in vigore i dazi del 25% di Trump sulle importazioni di acciaio e alluminio, segnando una nuova fase nella guerra commerciale tra gli Stati Uniti e i suoi principali partner commerciali. Il presidente americano aveva già tassato le importazioni di acciaio e alluminio durante il suo primo mandato (2017-2021), ma questa nuova tariffa intende essere “senza eccezioni e senza esenzioni“, ha assicurato Trump durante l’annuncio all’inizio di febbraio.
L’Unione Europea ha risposto rapidamente, affermando che avrebbe imposto contro-tariffe su 26 miliardi di euro di beni statunitensi a partire da aprile. Le contromisure sono progettate per “proteggere le aziende, i lavoratori e i consumatori europei dall’impatto di queste ingiustificate restrizioni commerciali”, ha affermato la Commissione Europea in una nota. «Le contromisure che adottiamo oggi sono forti ma proporzionate – ha dichiarato la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen – mentre gli Stati Uniti stanno applicando tariffe per un valore di 28 miliardi di dollari, noi stiamo rispondendo con contromisure per un valore di 26 miliardi di euro. Questo corrisponde alla portata economica delle tariffe statunitensi. Le nostre contromisure saranno introdotte in due fasi. A partire dal 1 aprile e pienamente operative dal 13 aprile».
Il Regno Unito non lancerà contromisure immediate ma intende continuare a negoziare un accordo commerciale più ampio con gli Stati Uniti. Lo ha annunciato il segretario britannico per il Commercio, Jonathan Reynolds, spiegando che continuerà “a impegnarsi strettamente e produttivamente con gli Stati Uniti per far valere gli interessi commerciali del Regno Unito“.
La Cina prenderà invece tutte le misure necessarie a tutela dei suoi interessi. «Se gli Usa insistono nel voler sopprimere la Cina, allora dovremo rispondere in modo risoluto», ha ammonito la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, nel corso del briefing quotidiano.