Il tradizionale triangolo di valori: lavoro sicuro, casa di proprietà e famiglia, che ha caratterizzato le generazioni italiane in anni precedenti sta perdendo di rilevanza e appeal.
A dimostrazione di un contesto sociale in continua evoluzione, anche il mercato immobiliare sta subendo profondi cambiamenti. Il 16esimo rapporto sul mercato delle locazioni in Italia 2024 di SoloAffitti rivela che l’abitazione di proprietà non è più al centro delle priorità degli italiani.
La domanda di affitti è in aumento, l’offerta rimane insufficiente rispetto alle esigenze e la durata media della permanenza degli inquilini nello stesso immobile è leggermente aumentata.
Lo studio evidenzia che, soprattutto tra i giovani, possedere una casa non è più considerato un valore fondamentale. Anche se l’Italia continua ad avere uno dei tassi di proprietari di immobili più alti d’Europa, il divario con i Paesi del Nord Europa si sta assottigliando.
La propensione ad acquistare una casa sta diminuendo, lasciando spazio a scelte più dinamiche come l’affitto, che oggi riguarda il 30% delle famiglie italiane, rispetto al 20% di 10 anni fa.
L’aumento testimonia un cambiamento nel modo di vivere, che riflette un’erosione del valore attribuito alla casa di proprietà, legato anche a nuove possibilità economiche.
I dati mostrano un mercato in trasformazione: la domanda di affitti cresce rapidamente, ma l’offerta resta stabile e non riesce a soddisfare la richiesta. Ciò ha determinato un aumento dei canoni di locazione, con un incremento medio del 4% rispetto al 2023.
Nel complesso, da quando è finito il periodo pandemico, i canoni di locazione residenziale nelle principali città italiane sono aumentati del 20%.
La domanda di locazione diventa sempre in più casi una scelta permanente, infatti l’analisi rivela che la maggior parte degli affittuari (44,3%) prende in affitto un immobile come abitazione principale, il 31,3% per motivi di lavoro e il 21,2% per studio.
Inoltre, il 37,6% degli affittuari è single, mentre il 24,1% è composto da coppie senza figli. Un dato significativo riguarda la motivazione della scelta: sebbene nell’immaginario comune l’affitto sia sempre stato visto come un “piano B” rispetto all’acquisto, sempre più persone lo scelgono consapevolmente per la flessibilità che offre, permettendo di cambiare casa, quartiere o città con maggiore facilità.
Il 43,8% degli inquilini che ha preso in locazione un immobile come abitazione principale ha dichiarato di vivere in affitto per scelta, considerandola un’opzione più adatta al proprio stile di vita rispetto all’acquisto di una casa.
Per questo motivo il Gruppo SoloAffitti che ha condotto lo studio ritiene necessario ormai un intervento sulla normativa sulle locazioni per rendere il mercato della locazione più accessibile e incentivare i proprietari a mettere a reddito gli immobili attualmente non occupati, in modo da garantire maggiore flessibilità e tutele sia per i proprietari che per gli inquilini.