La finale degli Internazionali d’Italia 2025 si è chiusa con un verdetto amaro per i tifosi italiani: Jannik Sinner si è arreso a Carlos Alcaraz in una sfida epica che ha infiammato il Centrale del Foro Italico. Eppure, se il campo ha decretato la vittoria del talento spagnolo, l’intero sistema tennis tricolore esce vincitore su tutti gli altri fronti, economici in primis.
Un torneo da 615,6 milioni: più che sport, è economia in movimento
Mentre gli occhi erano puntati sul tabellone maschile — e sul cammino tutto cuore e racchetta dell’altoatesino — dietro le quinte si muoveva una macchina da numeri pesanti. Gli Internazionali BNL d’Italia hanno fatto registrare oltre 380.000 biglietti venduti e un incasso diretto di 35 milioni di euro, con un incremento del +22% rispetto al 2024 (28,5 milioni). I dati arrivano direttamente dalla Federazione Italiana Tennis e Padel (FITP) e sono stati diffusi alla vigilia della finale da Angelo Binaghi, presidente FITP.
Ma è l’impatto economico complessivo che sorprende: 615,6 milioni di euro, contro i 491 milioni del 2023. Una crescita trainata non solo dal boom di presenze e sponsor, ma da un’attenta strategia di sviluppo infrastrutturale e commerciale dell’evento, dai dati della Federazione Italiana Tennis e Padel, che ha reso noti nel comunicato stampa pre-finale 2025.
Il Foro Italico: da monumento sportivo a hub multifunzionale
Il successo economico ha radici profonde: il Foro Italico è passato da 10 a 20 ettari, con un aumento della capienza da 33.000 a 55.000 spettatori. Sono stati aggiunti 4 campi da gioco, 4.000 metri quadrati di nuove aree food & beverage (+30%) e persino una nuova arena – la SuperTennis Arena – da 3.000 posti nello Stadio dei Marmi.
La prossima tappa è già scritta: un tetto sul Centrale per trasformare l’impianto in una struttura operativa 150 giorni l’anno. L’investimento previsto è di 60 milioni di euro, con l’obiettivo di generare 22 milioni di ricavi annui e ospitare 18 discipline sportive oltre al tennis, come fa sapere Marco Mezzaroma, Presidente di Sport e Salute S.p.A
Da carrozzone a generatore di utili: la rivoluzione della FITP
Nel 2002, gli Internazionali producevano ricavi per appena 5,8 milioni di euro. Vent’anni e una rivoluzione gestionale dopo, l’evento genera oltre 70 milioni di entrate a fronte di circa 45-50 milioni di costi, tra montepremi, produzione e logistica. L’utile netto stimato di 30 milioni di euro viene reinvestito ogni anno per promuovere il tennis a livello di base.
Nel 2024, la FITP ha destinato 12,6 milioni di euro al progetto “Racchette in Classe“, cifra salita a 18,9 milioni quest’anno. Inoltre, in collaborazione con l’Istituto per il Credito Sportivo, si finanziano nuovi impianti nei quasi 6.000 comuni italiani ancora privi di strutture per tennis o padel.
Sponsor, visibilità e moda: business sopra e sotto la rete
I partner commerciali hanno risposto con entusiasmo: BNL BNP Paribas è title sponsor da 19 anni, ma nel 2025 si sono aggiunti Peroni e Polaroid a una lista di ben 19 partner ufficiali. EA7 Emporio Armani ha vestito raccattapalle e staff, con un impatto estetico e mediatico ben visibile. Anche qui, ogni elemento è monetizzato.
Sinner non vince, ma l’Italia sì
La finale ha visto Carlos Alcaraz imporsi su Sinner in quattro set vibranti, in una partita che ha confermato il nuovo duopolio del tennis mondiale. Tuttavia, il tennis italiano ha vissuto il suo momento d’oro, con Sara Errani e Jasmine Paolini protagoniste nella finale di doppio femminile, e l’intero movimento trainato da un’ondata di entusiasmo che non si vedeva dai tempi di Panatta.
Verso lo Slam n. 5?
Binaghi l’ha detto chiaramente: «Gli Internazionali d’Italia meritano un posto tra i grandi. Il nostro obiettivo è entrare a far parte dei cinque eventi principali del calendario mondiale».
Un’ambizione fondata, vista la crescita strutturale e finanziaria. Roma non è più solo una tappa di passaggio: è diventata un asset strategico per il futuro del tennis globale. Sinner non ha alzato la coppa, ma l’Italia ha comunque vinto. Sul campo, sugli spalti e — soprattutto — nei bilanci.