I Comuni italiani puntano soprattutto su sicurezza, mobilità e illuminazione pubblica
In Italia l’interesse per la città Smart si fa sempre più radicato, con il 28% dei comuni ad aver avviato almeno un progetto negli ultimi tre anni. Tra i Comuni con oltre 15mila abitanti la percentuale sale al 50% ed è destinata a crescere grazie alla spinta del Pnrr e i suoi 10 miliardi di finanziamenti.
Sono oltre metà i progetti in fase esecutiva (nel 2020 erano solo un quarto)e riguardano: sicurezza e controllo del territorio (58%), smart mobility (57%) e illuminazione pubblica (56%). È quanto emerge dallo studio dell’Osservatorio Smart city della School of Management del Politecnico di Milano.
Restano però anche gli ostacoli che non permettono la piena realizzazione della rivoluzione smart: per il 47% il maggior problema è la mancanza di competenze, per il 43% la mancanza di risorse economiche, per il 24% le complessità burocratiche.
Il 69% dei Comuni ha espresso l’intenzione di sfruttare i fondi del Pnrr per lo sviluppo della Smart City, con interventi di digitalizzazione e innovazione (76%), infrastrutture sostenibili (61%) e transizione ecologica (56%).
«Questi fondi sono distribuiti sulle diverse Missioni del Pnrr, perché gli interventi che rientrano nella sfera di influenza delle città intelligenti coprono molte delle dimensioni trattate – ha spiegato il responsabile scientifico dell’Osservatorio Smart city, Luca Gastaldi. – Il potenziale dei progetti previsti dal Piano è molto alto, ma ancora da districare. Nei prossimi anni saranno disponibili molte risorse, ma i comuni dovranno essere in grado di sopperire alla carenza di competenze e di personale amministrativo e tecnico, che deve seguire i progetti in tutto il loro “ciclo di vita”, dall’uscita del bando alla loro implementazione. Un fattore che potrebbe incidere negativamente sui tempi di esecuzione e sui risultati degli interventi».
Gli interventi previsti dal Pnrr sono per lo sviluppo sostenibile deltrasporto pubblico locale, con il rafforzamento della mobilità ciclistica, del trasporto di massa rapido e delle infrastrutture di ricarica elettrica. Per la Smart city i progetti riguardano l’efficienza energetica e la riqualificazione di scuole, sedi giudiziarie e unità abitative, con tecnologie IoT che permetteranno di ridurre i consumi energetici.
«Tra le iniziative che puntano maggiormente alla piena valorizzazione dei dati, grazie all’instaurazione di una forte interoperabilità e di piattaforme integrate e condivise, ci sono le Smart Control Room – commenta Angela Tumino, responsabile scientifico dell’Osservatorio Smart city. – Sono centri di controllo che utilizzano una piattaforma tecnologica in grado di raccogliere dati da tutti i sistemi della città e, tramite tecnologie per l’analisi di big data, renderli disponibili agli amministratori e agli operatori che possono utilizzarli per analisi predittive, simulazioni e interventi mirati in città».
di: Flavia DELL’ERTOLE
FOTO: PIXABAY
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