Resta poi forte l’attesa per le parole di Jerome Powell, domani al simposio economico in corso a Jackson Hole, con la prospettiva di una Federal Reserve molto aggressiva nella lotta all’inflazione
Chiusura in leggero rialzo alla Borsa di Milano, in un quadro generalmente positivo delle borse europee con una qualche perdita di slancio sul finale. A fine sessione l’indice Ftse-Mib registra un più 0,10%. Chiudono positive anche Francoforte (+0,40%) e Londra (+0,13%). Parigi, invece, registra -0,08%.
Poco mossa Wall Street, dopo il dato sul Pil americano sotto le stime (-0,6% la revisione intermedia) e la diminuzione delle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione.
La fiammata dei prezzi del gas ha rallentato la corsa delle Borse europee che, partite in buon rialzo, dopo vari cambi di fronte, hanno chiuso intorno alla parità. Resta poi forte l’attesa per le parole di Jerome Powell, domani al simposio economico in corso a Jackson Hole, con la prospettiva di una Federal Reserve potenzialmente molto aggressiva nella lotta all’inflazione (nonostante il rischio recessione).
Nel frattempo i verbali del consiglio direttivo della Bce di luglio hanno confermato la possibilità che a settembre un ulteriore aumento dei tassi possa essere di portata più contenuta rispetto ai 50 punti base dell’aumento di luglio.
In un’altra seduta in cui sono i temi macro a tenere banco, a Milano sono ancora in luce i titoli oil spinti dall’aumento del prezzo del petrolio. In testa al listino ancora Tenaris +1,66% ed Eni +2,15% mentre perde terreno e si muove in controtendenza Saipem -3,68%. Bene anche le utility, viaggiano in ordine sparso le banche. Qualche vendita sugli industriali, a partire da Iveco Group -1,97% e Pirelli & C –0,18%.
Il prezzo del gas ha registrato un nuovo picco oggi a 323 euro prima di rallentare e di aggirarsi intorno ai 315 euro. Il gas all’hub olandese Ttf si attesta attualmente a 315,005 euro a megawattora, in progressione di circa l’8%.
Quotazioni in rialzo per i contratti petroliferi. I futures del West Texas Intermediate guadagnano lo 0,76% a 95,61 dollari al barile, mentre il Brent avanza dell’1,15% a 102,35 dollari al barile.