Positive anche le altre piazze del Vecchio continente: Parigi sale dello 0,60%, Francoforte segna +0,56% e Londra avanza dello 0,53%
Apertura in rialzo per Piazza Affari. Nell’ultima seduta della settimana il Ftse Mib segna, in avvio di contrattazioni, un aumento dello 0,45% a 22.552 punti, sostanzialmente in linea con le altre piazze del Vecchio continente: Parigi sale dello 0,60%, Francoforte segna +0,56% e Londra avanza dello 0,53%.
I mercati sono contrastati e incerti in vista dell’intervento odierno del presidente della Fed, Jerome Powell, a Jackson Hole e mentre crescono le speranze di un accordo che permetterebbe ai regolatori contabili americani di recarsi a Hong Kong per ispezionare i registri audit delle società cinesi quotate a New York e che rischiano il delisting all’inizio del 2024.
In Asia i listini sono in cauto rialzo dopo le indiscrezioni del Wall Street Journal sul possibile accordo tra Usa e Cina. I future a Wall Street e in Europa sono deboli, dopo una chiusura in rialzo della borsa Usa in vista del discorso di Powell e sulla scia dell’aggiornamento dei dati sul Pil Usa nel secondo trimestre, che hanno confermato la recessione tecnica, anche se la portata della contrazione è stata rivista al ribasso rispetto alle stime preliminari ed è migliore delle attese.
L’allontanarsi dei timori di un rallentamento dell’economia Usa ha messo il turbo al Nasdaq, che ieri è cresciuto dell’1,67%. Le buone prospettive dell’economia americana hanno però riacceso i timori per nuovi rialzi dei tassi di interesse da parte della Fed e a oggi una percentuale di investitori di poco superiore alla maggioranza scommette su un terzo aumento del costo del denaro di 75 punti base a settembre.
Tuttavia cresce la preoccupazione che l’inflazione sia più difficile da sradicare di quanto inizialmente previsto e che la Fed non ce la faccia a continuare a comprimere l’economia se la disoccupazione dovesse iniziare a salire più del previsto. La paura è che si torni a ripetere gli errori degli anni ’70, quando la Fed oscillò tra un aumento dei tassi per arginare le pressioni sui prezzi e una loro riduzione per sostenere la crescita, non riuscendo alla fine a tenere sotto controllo l’inflazione
Sulle materie prime, il gas alla borsa di Amsterdam apre l’ultima seduta della settimana in ribasso rispetto alla chiusura della vigilia quando aveva messo a segno un nuovo record a 321 euro. Dopo un avvio sopra i 300 euro (312 euro) i future Ttf in scadenza a settembre hanno imboccato la strada del ribasso toccando, dopo circa 40 minuti dall’avvio degli scambi, i 293 euro, in calo dell’8,8% rispetto alla chiusura di giovedì
Anche il prezzo del petrolio in aumento questa mattina sui mercati delle materie prime: il Wti con consegna a ottobre è scambiato a 93,25 dollari al barile con un aumento dello 0,79% mentre il Brent sempre con consegna a ottobre passa di mano a 100,04 dollari con una crescita dello 0,70%.
L’agenda macro di oggi prevede per la zona euro in mattinata in primo piano gli indicatori di fiducia dei consumatori per la Francia e l’indice di fiducia di imprese e consumatori per l’Italia. Sempre in Italia prevista l’asta Bot a sei mesi. In Germania reso noto l’indice Ifo per l’export.
Volgendo lo sguardo negli Usa, nel pomeriggio in uscita l’indice PCE core Price, la bilancia commerciale di luglio e il dato sulle spese personali.
E, last but not least, oggi prosegue il simposio annuale di Jackson Hole che chiuderà i battenti domani. Previsto per le 16 l’intervento del presidente della Fed Jerome Powell.