Per il leader 86enne di Forza Italia, stando a quanto si apprende da fonti sanitarie, la notte è stata ”tranquilla”. Oggi non è previsto alcun bollettino da parte dell’ospedale
Quarta notte e quinto giorno in ospedale per Silvio Berlusconi, che trascorrerà il giorno di Pasqua nel reparto di terapia intensiva del San Raffaele di Milano, dove è stato ricoverato mercoledì scorso per un’infezione polmonare, in un quadro di leucemia mielomonocitica cronica.
Per il leader 86enne di Forza Italia, stando a quanto si apprende da fonti sanitarie, la notte è stata ”tranquilla”. Le stesse fonti rivelano che oggi non è previsto alcun bollettino da parte dell’ospedale.
Sono invece previste le visite da parte dei famigliari. Ieri è tornato a trovarlo ancora una volta il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, che si è recato al San Raffaele per il terzo giorno di fila. Come ha assicurato il medico di fiducia di Berlusconi, il professor Alberto Zangrillo, l’ex premier ”sta rispondendo bene alle terapie”.
E ottimismo è trapelato anche da Gianni Letta, fedelissimo consigliere del Cav., che ieri, dopo la visita in ospedale, ha rassicurato i cronisti sottolineando che lo ha trovato meglio di quanto pensasse e che ”la strada della rinascita, se non della risurrezione, è imboccata”.
Secondo quanto si apprende è stata una Pasqua tranquilla per Berlusconi, trascorsa tra consueti controlli medici e qualche visita: le figlie Marina e Eleonora e l’amico di una vita, Fedele Confalonieri. L’ex premier è stato visto in mattinata, come di consueto, dal suo medico, il professor Alberto Zangrillo, direttore delle Terapie intensive generale e cardiochirurgica dell’ospedale San Raffaele di Milano, insieme al collega Fabio Ciceri, primario delle Unità di Ematologia e Trapianto di midollo osseo e Oncoematologia.
Importante monitare il paziente 86 enne. Che comunque, come ha detto, ieri lo stesso Zangrillo “anche davanti una patologia grave, in una situazione veramente difficile, sta rispondendo bene alle terapie”. Il quadro dunque è stabile al momento. C’è “una strategia terapeutica molto precisa per cui tutte quelle che sono le fughe in avanti o indietro, il pessimismo o l’ottimismo” sono da evitare. Intanto, complice la festività, oggi non c’è stato il via vai di amici e parenti in visita come nei giorni scorsi. E si è svuotato anche il piazzale antistante al settore D che per cinque giorni ha ospitato le troupe televisive e i giornalisti, oggi “sparsi” tra l’ingresso posteriore di via Olgettina e quello che dà accesso al reparto di terapia intensiva.
(foto ANSA)