L’accordo con la Mongolia mette al riparo la Francia dalle turbolenze in Niger, che, fino a prima del golpe, era il principale fornitore di uranio del Paese
Francia e Mongolia hanno firmato un accordo da 1,6 miliardi di euro per aprire la strada all’estrazione di uranio nel paese asiatico. L’ha riportato Nikkei Asia, sulle parole del presidente del fornitore francese di energia nucleare Orano, Claude Imauven.
In base all’accordo quadro, Orano gestirà la miniera Zuuvch-Ovoo nella Mongolia sudoccidentale, con l’obiettivo di iniziare la produzione intorno al 2028. Entrambi i paesi coopereranno anche nella ricerca di litio utilizzando immagini satellitari.
“Il forte sostegno politico dei presidenti francese e mongolo è una risorsa per noi”, ha detto al Nikkei Imauven, dopo una conferenza stampa all’Eliseo alla quale hanno partecipato i presidenti di entrambi i paesi. L’investimento sarà effettuato “principalmente con capitale francese e partecipazione mongola”.
In segno di rafforzamento dei legami tra i due governi, il presidente mongolo Ukhnaagiin Khurelsukh è stato a Parigi per una visita di stato di tre giorni. A maggio, Emmanuel Macron è diventato il primo presidente francese a visitare Ulan Bator (nella foto).
L’accordo con la Mongolia mette al riparo la Francia dalle turbolenze in Niger, che, fino a prima del golpe, era il principale fornitore di uranio del Paese.