A decretarlo è stato il dizionario più prestigioso Usa, il Merriam-Webster: seconda classificata “deep fake”, evidentemente collegata alla prima
Secondo il dizionario più antico d’America, il Merriam-Webster, “autentico“, o “authentic” in inglese, è la parola dell’anno per il 2023. La scelta è ricaduta su questa parola, in fondo semplice, per l'”aumento sostanziale” nelle ricerche online effettuate dagli utenti quest’anno.
L’interesse è stato «guidato da storie e conversazioni sull’intelligenza artificiale, sulla cultura delle celebrità, sull’identità e sui social media», ha spiegato l’editore del dizionario.
Uno dei motivi per cui molte persone cercano questa parola è collegato ai suoi diversi significati, tra cui “non falso o imitazione” e “fedele alla propria personalità, spirito o carattere“.
L’editore ha aggiunto che la popolarità della parola, in passato già molto cercata negli Stati Uniti, è cresciuta proprio in questo momento storico in cui “il confine tra vero e falso” è diventato sempre più sottile, conseguenza diretta del boom dell’intelligenza artificiale. Questo nuovo strumento tecnologico ha stimolato l’interesse del pubblico in merito all’autenticità di testi, immagini e video
«Sebbene sia chiaramente una qualità desiderabile, la parola “autentico” è difficile da definire ed è oggetto di dibattito», ha commentato Merriam-Webster.
Nel contempo, grandi firme, influencer dei social media e celebrità hanno reso popolare la parola, tra cui Elon Musk, il proprietario di X, che ha affermato che le persone dovrebbero essere più “autentiche” sui social media.
Non a caso, il secondo termine classificato è “deepfake“, usato per descrivere video e foto alterati digitalmente con l’intelligenza artificiale.
Le altre parole importanti del 2023 includono lo slang di Internet “rizz” – abbreviazione di carisma, che significa fascino o fascino romantico – e “accusa“, che ha visto un aumento di interesse dopo che l’ex presidente Donald Trump è stato incriminato o accusato, in quattro casi legali.
Le parole più importanti negli Stati Uniti non sono state immuni dall’influenza britannica, con un’impennata di ricerche del termine incoronazione, dopo la cerimonia di re Carlo III, incoronato nuovo re lo scorso maggio. Nel 2022, la parola dell’anno era stata “gaslighting“, un termine colloquiale che fa riferimento alla manipolazione di una persona, per indurla a mettere in discussione le proprie realtà o convinzioni.
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