Il CEO di JPMorgan Jamie Dimon afferma che non si può escludere un “atterraggio duro” per gli Stati Uniti anche se il vero pericolo potrebbe essere la stagflazione considerato come “il risultato peggiore”.
Intervenendo al JPMorgan Global China Summit di Shanghai, ha dichiarato che se finora in molti hanno auspicato un atterraggio morbido, ovvero una serie di politiche di tagli ai tassi accompagnati, però, da conseguenze non negative per l’economia reale, secondo la sua view non è da escludere, invece, una serie di conseguenze spiacevoli la peggiore delle quali sarebbe la “stagflazione”. In altre parole si tratterebbe di una situazione un cui l’inflazione continua a salire, ma la crescita rallenta in un contesto di elevata disoccupazione.
Non solo ma Dimon ha affermato che i tassi di interesse potrebbero ancora salire “un po’”. Un’affermazione che sembra seguire i timori evidenziati dalla recente pubblicazione delle minute dell’ultima riunione della banca centrale USA.
«Osservo la gamma di risultati e, ancora una volta, il risultato peggiore per tutti noi è ciò che chiamate stagflazione, tassi più alti, recessione. Ciò significa che i profitti aziendali diminuiranno e supereremo tutto questo. Voglio dire, il mondo è sopravvissuto a tutto ciò, ma penso solo che le probabilità siano state più alte di quanto pensano gli altri». Ha sottolineato il tasso di disoccupazione, che è inferiore al 4% da circa due anni, aggiungendo che i salari, i prezzi delle case e quelli delle azioni sono in aumento. Tuttavia, ha affermato che “il consumatore sarebbe ancora in buona salute economica” anche se l’economia scivolasse nella recessione.