Il Messico si sta muovendo per uscire dal tunnel e sfruttare l’attenzione che le grandi multinazionali sembrano dedicargli. Non solo, ma anche Washington, dopo anni di diffidenza, ha deciso di collaborare con il suo vicino di casa in un settore chiave come quello dei semiconduttori. Ma il Messico potrebbe, adesso, puntare anche oltre. A delineare il prossimo futuro della nazione del centro America è Gabriel Debach, market analyst di eToro.
In Messico è arrivata la prima donna in 200 anni a capo del governo del paese. Claudia Sheinbaum, infatti, ha vinto le elezioni in un paese che si sta rivelando una nuova frontiera per gli investimenti internazionali. Una conferma arriva anche dall’Alleanza USA-Messico nel settore dei semiconduttori. Quali sono le potenzialità di questa alleanza?
«Si tratta di un’alleanza in un comparto molto importante. Il settore dei semiconduttori è infatti al centro di una nuova rivoluzione industriale, supportando tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale, l’Internet delle cose (IoT) e il 5G. Queste innovazioni stanno trasformando settori chiave come l’automotive, la sanità e le telecomunicazioni, creando significative opportunità di crescita.
Tanto che la domanda globale di semiconduttori sta crescendo rapidamente, con una previsione di mercato di 611 miliardi di dollari nel 2024 e di 687 miliardi nel 2025, secondo i dati del World Semiconductor Trade Statistics (WSTS). L’Alleanza USA-Messico mira a consolidare la leadership tecnologica americana e garantire la sicurezza delle catene di approvvigionamento. Questa collaborazione strategica punta a coordinare gli sforzi tra i due paesi, migliorando l’integrazione delle catene di fornitura regionali e attrarre nuovi investimenti, potenziando il clima degli investimenti. Un aspetto fondamentale di questa alleanza è la collaborazione tra università e produttori per formare una forza lavoro qualificata nel settore dei semiconduttori. Questo impegno congiunto rafforza la catena di approvvigionamento globale, rendendola più resiliente, sicura e sostenibile. La fase iniziale prevede una valutazione completa dell’ecosistema dei semiconduttori in Messico, con un’analisi del quadro normativo, della forza lavoro e delle esigenze infrastrutturali. Questo aiuterà a identificare aree di miglioramento e opportunità di crescita per l’industria messicana dei semiconduttori. Sfruttando le risorse e i punti di forza di entrambi i paesi, l’alleanza può promuovere lo sviluppo dell’industria dei semiconduttori in Messico, garantendo benefici reciproci. Il potenziamento del settore in Messico non solo favorirà la crescita economica del paese, ma assicurerà anche una fornitura stabile di semiconduttori per diverse industrie essenziali, come quella automobilistica e dei dispositivi medici. L’Alleanza nel settore dei semiconduttori rappresenta pertanto una promettente opportunità di collaborazione, sostenuta da un solido supporto politico e partnership in espansione, capace di offrire vantaggi significativi in termini di risparmio sui costi, efficienza dei processi e riduzione dei costi di produzione».
Secondo quanto dichiarato dal numero uno dell’Unione Europea Josep Borrell “l’Ue vuole rafforzare ulteriormente il suo partenariato strategico con il Messico”. Quali sono le prospettive per l’economia del Messico?
«I maggiori interessi internazionali verso il Messico non possono che essere positivi per l’economia locale. Il Paese esporta più beni manifatturieri rispetto al resto dell’America Latina combinato, ma non sta sfruttando appieno il suo potenziale. Sebbene si collochi a metà della classifica mondiale per investimenti diretti esteri (IDE) come percentuale del PIL, negli ultimi anni gli IDE sono rimasti stagnanti. In quanto membro dell’USMCA, dell’OCSE, del G20 e dell’Alleanza del Pacifico, il Messico è molto ben integrato nell’ordine economico mondiale, rendendolo un paese attraente per gli investimenti diretti esteri. Inoltre, il Messico gode di una posizione strategica, di un grande mercato interno, di un’ampia varietà di risorse naturali, di una forza lavoro relativamente qualificata e di un’economia diversificata. Il Messico deve riposizionarsi nell’economia globale, superando l’immagine di destinazione a basso costo del lavoro. Con l’avanzare della frontiera tecnologica, i processi di produzione diventano sempre meno labor-intensive (automazione e altri processi avanzati sono progettati per ridurre l’impiego di manodopera), rendendo relativi i costi logistici sempre più rilevanti».

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I lavori per lo stabilimento di Tesla in Messico sono ormai imminenti. Quali altre aziende sono interessate ad investire nel paese centroamericano?
«Molte sono le aziende che guardano con maggiore interesse al Messico attirate dalla posizione strategica del paese e dai costi di produzione competitivi. Nel settore automobilistico, oltre a Tesla, anche Audi, BMW General Motors e Ford hanno annunciato piani per espandere la produzione in Messico. Anche nella tecnologia si assiste ad un forte interesse sul paese, da Intel, Siemens a Samsung per finire con gli oltre 5 miliardi di dollari che AWS di Amazon ha deciso di investire. Anche la multinazionale svizzera dei prodotti alimentari e delle bevande Nestlé sta considerando ulteriori investimenti nelle sue strutture produttive in Messico, così come Danone».
Il Messico protagonista anche per il settore delle criptovalute dal momento che avrà la sua crypto di Stato entro il 2024. A che punto è il progetto?
«Il Messico aveva annunciato ad aprile 2022 il lancio del “digital peso”, una moneta digitale gestita dalla banca centrale (CBDC). Tuttavia, il progetto ha incontrato diverse difficoltà. Nel giugno 2023 è stato rivelato che il lancio della CBDC sarebbe stato posticipato oltre il 2024. Questo ritardo è stato attribuito alla necessità di effettuare analisi più approfondite sugli impatti economici, finanziari e normativi e di sviluppare un quadro normativo che garantisse sicurezza e adeguatezza».
Quali sono le prospettive per l’economia messicana nel prossimo futuro?
«Le prospettive economiche per il Messico si delineano come un percorso di crescita moderata e stabile per il futuro prossimo. Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha recentemente rivisto al ribasso le previsioni di crescita del PIL messicano per il 2024 a 2,4%, in seguito a risultati economici più deboli del previsto all’inizio dell’anno, uniti a una contrazione nel settore manifatturiero. Le previsioni per il 2025 segnalano ulteriori rallentamenti, con una crescita stimata al 1,4%
Nonostante queste revisioni negative, diversi fattori suggeriscono una resilienza dell’economia messicana. Si prevede che il Paese continuerà a beneficiare di una robusta domanda interna e del fenomeno del nearshoring, ossia la ricollocazione di attività produttive vicine al mercato statunitense, il principale partner commerciale. Inoltre, nel 2023 il Messico ha superato la Cina diventando il principale partner commerciale degli Stati Uniti, con esportazioni che hanno superato i 475 miliardi di dollari. Le future elezioni americane potrebbero influenzare ulteriormente l’economia messicana, introducendo volatilità e sfide politiche su questioni delicate come immigrazione, controllo delle frontiere e cooperazione economica».
In conclusione secondo Debach si aspetta che il governo messicano lavori per mantenere un clima di cooperazione con gli Stati Uniti, al fine di garantire un accesso agevole al mercato nordamericano, evitare dazi punitivi e promuovere l’integrazione manifatturiera e gli investimenti transfrontalieri.