L’attività manifatturiera dell’Eurozona è rimasta impantanata nella contrazione a luglio, in un contesto di malessere di ampia portata.
L’Indice dei responsabili degli acquisti (PMI) manifatturiero della zona euro, compilato da S&P Global, si è mantenuto a 45,8 a luglio come giugno, precedendo di poco la stima preliminare di 45,6. Il dato è stato al di sotto del limite di 50 punti.
La domanda, che è in declino da oltre due anni, è scesa ad un ritmo più rapido a luglio, suggerendo che non ci sarà una rapida inversione di tendenza. L’indice dei nuovi ordini è sceso a 44,1 da 44,4.
L’attività industriale italiana è diminuita al ritmo più lento nella sequenza di quattro mesi di deterioramento, poiché sia la produzione che i nuovi ordini sono diminuiti ad un ritmo più morbido. Il PMI manifatturiero italiano HCOB si è attestato a 47,4 punti, rispetto al precedente 45,7 e alla stima di consenso di 46,1.
La flessione del settore manifatturiero tedesco ha continuato ad aumentare in luglio. La lettura finale dell’indice Pmi, a cura di Hcob, per il settore manifatturiero è scesa a 43,2 a luglio da 43,5 a giugno.
Il principale fattore alla base del calo dell’indice il mese scorso è stata una marcata e più rapida riduzione della produzione, che riflette la continua debolezza della domanda in tutto il settore.