Il governo tedesco annuncia l’intenzione di ridurre la sua partecipazione in Commerzbank, l’istituto tedesco salvato in occasione della grande crisi finanziaria del 2008.
«La vendita sarà trasparente, non discriminatoria e market-friendly», si legge in una nota dell’Agenzia finanziaria tedesca.
«L’investimento del governo federale nella Commerzbank nel 2008 e nel 2009 è stato importante per proteggere la stabilità del mercato finanziario nel mezzo della crisi bancaria. Commerzbank è di nuovo un istituto stabile e redditizio. Di conseguenza, il governo federale venderà gradualmente le sue azioni nell’istituto stabilizzato con successo – ha dichiarato Florian Toncar, sottosegretario presso il Ministero federale delle finanze e presidente del comitato direttivo interministeriale competente, secondo cui – la riduzione della quota è un segno della forza di Commerzbank e della Germania come piazza finanziaria».
Commerzbank, finita sotto pressione durante la crisi del 2008, era stata aiutata dal governo tedesco con 18,2 miliardi di euro in conto capitale erogati dal Fondo di Stabilizzazione (FMS) nel 2008 e nel 2009. Ad oggi ne sono stati rimborsati 13,15 miliardi mentre il governo detiene ancora una quota del 16,49% della banca.
«Siamo lieti di dire che l’idea della stabilizzazione era quella giusta. La situazione economica della banca è costantemente migliorata dal 2021. La risposta logica del governo federale a questo sviluppo incoraggiante è quello di ridurre la propria partecipazione nella Commerzbank e di iniziare il processo di uscita», ha affermato Eva Grunwald, membro del comitato esecutivo dell’Agenzia finanziaria tedesca.
«L’impegno del governo federale durante la crisi del mercato finanziario – ha aggiunto – ha prevenuto un effetto domino con imprevedibili conseguenze macroeconomiche». Il comitato direttivo interministeriale, conclude la nota, deciderà a tempo debito sulle ulteriori fasi di vendita.