Gli Stati Uniti puntano sull’energia nucleare come energia pulita triplicando la produzione entro il 2050. Ad annunciare la novità è stato Ali Zaidi, consigliere per il clima del presidente statunitense Joe Biden, durante Cop29, la conferenza Onu sul clima che si tiene a Baku, in Azerbaigian. N, sottolineando che il piano previsto per l’incremento del nucleare potrebbe passare anche il vaglio dei repubblicani con il ritorno di Trump “L’energia nucleare è sostenuta da repubblicani e democratici negli Stati Uniti – ha detto il delegato – Questi obiettivi sono audaci, ma anche raggiungibili”.
Di queste ore la notizia del Brasile e del suo rinnovato impegno per ridurre le emissioni di gas serra del 59-67% rispetto al 2005.
Qualora si riuscisse a raggiungere il target più alto, l’operazione “porterebbe il Brasile sulla strada della neutralità di carbonio entro il 2050”, spiega Karen Silverwood-Cope dell’Ong Wri. Sullo sfondo, però, resta il problema di trovare un consenso sulla finanza climatica. Da un lato, infatti, ci sono i Paesi in via di sviluppo che chiedono sostegni per “almeno 1.300 miliardi di dollari all’anno” che dovranno essere versati come sovvenzioni e non come prestiti, oltre a richieste e progetti per aiutarli a ridurre le emissioni di gas serra e ad adattarsi ai cambiamenti climatici.
I paesi meno sviluppati (soprattutto in Africa) chiedono, secondo le ultime bozze, 220 miliardi di dollari, mentre i piccoli Stati insulari in via di sviluppo chiedono 39 miliardi di dollari. Ma i paesi più sviluppati, però, soprattutto considerando il fatto che gli USA presto si defileranno, non hanno intenzione di farsi carico di una serie di onerosi impegni.