Vivere con pochi soldi e trasferirsi all’estero è il sogno di molti, soprattutto di chi desidera una vita più semplice, appagante e libera dalle pressioni quotidiane.
Ma il timore di esaurire rapidamente i propri risparmi rappresenta spesso un freno per chi vorrebbe davvero cambiare vita e inseguire una nuova avventura.
Negli ultimi anni, sempre più persone hanno scelto di abbandonare la routine dell’ufficio per abbracciare uno stile di vita più flessibile e dinamico. Molti sono diventati nomadi digitali, lavorando da remoto e trasferendosi in Paesi con un costo della vita basso, dove poter vivere meglio e riscoprire il piacere del tempo libero.
Ogni Paese offre vantaggi peculiari ma anche numerose sfide, e trovare il giusto equilibrio tra costo della vita, qualità dei servizi e opportunità lavorative può fare la differenza tra una decisione impulsiva e una scelta di successo.
Un Paese per essere considerato tra i migliori dove vivere con pochi soldi deve soddisfare dei requisiti, tra cui: il costo medio per l’affitto di un appartamento con una camera da letto in centro città, il costo medio di una spesa al supermercato (comprensiva di pane, latte, riso, uova, formaggio locale, 12 bottiglie d’acqua da 1,5 litri, un chilo di pollo, pomodori e banane), il costo medio di un abbonamento mensile ai trasporti, quello delle bollette e infine quello di un ristorante medio per due persone.
Seguendo questi criteri, una possibile destinazione, risultata ai primi posti della classifica, è il Nepal, un luogo riservato ai più avventurosi in cui tuttavia è possibile vivere spendendo davvero pochi soldi. Secondo le nostre stime, la spesa media per un mese potrebbe aggirarsi intorno ai 200 euro.
Bene anche la Tunisia e la Colombia, come il Sud America, in Paraguay.