Diventa meno restrittiva la politica monetaria della Corea del Sud. La Banca centrale ha limato i tassi di interesse di riferimento di 25 punti base al 2,75%, nel mezzo di una domanda interna debole e dei crescenti timori per il rallentamento del ciclo economico dovuto al calo dello slancio delle esportazioni del Paese.
La decisione segue quella di gennaio di mantenere i tassi invariati a causa del deprezzamento del won rispetto al dollaro e quelle di due tagli consecutivi di 25 punti base ciascuno a ottobre e novembre.
Vengono riviste al ribasso le stime del Pil per l’anno in corso all’1,5% dall’1,9% di novembre 2024. La nuova proiezione è persino inferiore all’intervallo dell’1,6-1,7% suggerito dalla Bok a gennaio, a segnalare il peggioramento della congiuntura.
Sul Paese, infine, pesa l’incertezza politica a seguito della breve legge marziale dichiarata il 3 dicembre scorso dal presidente Yoon Suk-yeol, ora sotto una procedura di impeachment e alle prese con un processo per i reati di insurrezione e abuso di potere.