
In Italia le donne sono la fascia più colpita dal lockdown
Secondo l’analisi del Fondo monetario internazionale sugli impatti della chiusura delle attività sulle categorie di persone più vulnerabili, e in particolare sulle donne, l’obbligo di restare a casa e la chiusura della scuole ha portato a un maggior calo della mobilità delle donne rispetto agli uomini. «Questo effetto è largamente dovuto al peso sproporzionato che le donne affrontano nella cura dei bambini – spiega il Fmi – che può impedire loro di andare a lavoro, mettendo a rischio le loro opportunità lavorative».
Sono nati dei movimenti a sostegno delle donne e dell’occupazione femminile che chiedono interventi forti del Governo. Tra questi, c’è Il giusto mezzo, composto da donne che chiedono che metà dei fondi del Recovery Fund venga destinata a «politiche integrate di genere e a interventi sistemici in grado di attivare un effetto moltiplicatore».
I dati mostrano che i settori più colpiti dalla crisi sono quelli a maggiore concentrazione femminile, come la salute e i servizi alla persona. «È ormai chiaro che è necessario liberare il pieno potenziale produttivo del Paese, fornendo servizi che svincolino la forza lavoro femminile – spiega il movimento – secondo i dati dell’Ocse solo il 45% del tempo lavorativo delle donne viene retribuito a fronte del 67% degli uomini, e questo avviene perché le donne sono impegnate in attività di cura».
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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