
Tonfo di Leonardo. Male le banche ed i petroliferi
Piazza Affari viaggia in ribasso, in linea con le altre borse europee, a causa del dilagare del Coronavirus con le nuove chiusure di Francia e Germania (leggi qui). E così l’indice Ftse Mib continua la sua discesa iniziata lunedì e segna una flessione di oltre il 2% che potrebbe proiettarlo verso i 17.500 punti.
Su listino solo DiaSorin riesce a schivare le vendite segnando un progresso di un punto percentuale (guarda qui). La più colpita è invece Leonardo che cede il 5%, dopo essere stata sospesa per eccesso di ribasso a un -6,48% a 4,14 euro, sui minimi dal lontano 2013. Da inizio anno Leonardo ha ceduto oltre il 60% del proprio valore, terzo peggior performer di tutto il Ftse Mib.
Male anche Fca (-3%) nonostante abbia annunciato oggi nuovi progressi verso il perfezionamento della combinazione con PSA per la creazione di Stellantis, il quarto costruttore automobilistico al mondo in termini di volumi. Le parti prevedono che l’operazione sia perfezionata entro la fine del primo trimestre 2021.
L’ondata di vendite su tutta Piazza Affari non risparmia nemmeno le banche. Tra quelli in maggiore difficoltà spicca Intesa Sanpaolo con il titolo della maggiore banca italiana che segna oltre -3% a 1,44 euro. Molto male anche le altre: -3% per Unicredit, -2% per Banco BPM e Bper.
Non aiuta neanche la nuova flessione del petrolio, con il Wti che va giù del 3,6%, in scia ai timori per le chiusure globali e quindi per la domanda di greggio. Ciò si riflette sull’intero settore energetico, con Eni che cede quasi tre punti percentuali sotto i 6 euro per la prima volta dal 1996.
di: Maria Lucia PANUCCI
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