
Potrebbero esserci problemi di terzietà e di collusione tra i concorrenti
Anche l’Ania è finita sotto la lente dell’Antitrust. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato nei confronti dell’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici una istruttoria che trae origine da una comunicazione inviata dalla stessa Ania all’Autorità e relativa a un “progetto antifrode” nei rami vita e danni, che prevede, tra l’altro, la realizzazione di banche dati e lo sviluppo di algoritmi comuni per determinare indicatori del rischio frode che le compagnie di assicurazioni potrebbero utilizzare sia nella fase liquidativa sia nella fase assuntiva. «Nella piena consapevolezza che il fenomeno delle frodi può causare costi per l’industria del settore e per gli assicurati, l’Antitrust ritiene però che, così come attualmente disegnato, il progetto antifrode dell’Ania presenti alcune criticità concorrenziali che nell’ambito del procedimento saranno valutate con attenzione al fine di verificare l’esistenza di soluzioni coerenti con i principi della concorrenza», si legge nella nota dell’autorità.
In particolare, ad una prima analisi potrebbe venir meno l’imparzialità: l’autorità fa notare infatti che trattandosi di un progetto sviluppato da un’associazione che rappresenta gli interessi delle imprese di assicurazione, c’è il rischio che possano non sussistere sufficienti garanzie di terzietà tali per cui l’attività antifrode possa essere effettivamente svolta a beneficio di tutti gli stakeholder.
L’Autorità valuterà inoltre se e in che misura lo scambio di informazioni, utile alla riuscita del progetto, possa causare un aumento artificiale della trasparenza nei mercati interessati, agevolando la collusione tra concorrenti. «Lo sviluppo di algoritmi comuni e la condivisione di una ampia mole di dati potrebbe influenzare, uniformandole, le scelte delle compagnie, in fasi importanti dell’attività assicurativa», conclude la nota.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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