
Questi soldi permettono di passare alla fase successiva della sperimentazione del vaccino made in Italy. La capacità produttiva prevista a regime è pari a 100 milioni di dosi all’anno
Via libera al contratto di sviluppo Invitalia-Reithera. Il CdA di Invitalia ha infatti approvato un investimento industriale e di ricerca da 81 milioni di euro. Gran parte dei fondi, 69,3 milioni, sarà destinato alle attività di Ricerca&Sviluppo per la validazione e produzione del vaccino anti-covid, mentre la restante quota (11,7 milioni) sarà utilizzata per ampliare lo stabilimento di Castel Romano, in provincia di Roma, dove sarà prodotto il farmaco.
Reithera ha già concluso, anche grazie ad un finanziamento della Regione Lazio ed in collaborazione con l’Istituto Spallanzani, la Fase I della sperimentazione che ha dimostrato la sicurezza e l’”immunogenicità” del vaccino. Ora, anche grazie a questo ulteriore investimento, si passa allo stadio successivo, relativo ai test di sicurezza ed efficacia. L’obiettivo è arrivare in tempi rapidi ad ottenere le necessarie autorizzazioni da parte delle Autorità di vigilanza sia europee che italiane per poter somministrare anche questo antidoto tutto made in Italy.
La capacità produttiva prevista a regime è pari a 100 milioni di dosi all’anno. «E’ un accordo importante per ridurre la dipendenza del nostro Paese in un settore delicatissimo per la tutela della salute dei nostri cittadini – spiega Domenico Arcuri, Commissario straordinario per l’emergenza Covid e Amministratore delegato di Invitalia. – La produzione italiana di vaccini andrà ad aggiungersi a quelle realizzate all’estero rafforzando la capacità di risposta nazionale alla pandemia e accelerando così l’uscita dalla crisi».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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