
Accezione moderna per il metodo di commercio più antico del mondo
Il baratto torna in auge e lo fa in una versione 4.0, complice la digitalizzazione e ovviamente il coronavirus. Dal primo lockdown sono proliferati online i siti web improntati al principio dell’economia circolare, ma non solo: fioriscono anche le app per la cessione di giocattoli o vestiti usati, piattaforme pensate per lo scambio di crediti commerciali, e persino una forma nuova di baratto che consente di pagare le multe impegnandosi in lavori socialmente utili.
Ribattezzato Barter, questa nuova forma di baratto è una delle risposte più creative alle difficoltà economiche nate o accentuate dalla pandemia, ma è anche un segno evidente del cambio di mentalità che sta portando all’espandersi di uno stile di vita sempre più sostenibile, con limitazione al minimo degli sprechi.
Tra le community italiane le più diffuse in questo settore sono Zerorelativo.it, sul cui sito è possibile barattare, prestare e donare non solo oggetti ma anche il proprio tempo. C’è poi BarattoBB.it, dedicato a soggiorni e alloggi nei B&B. E per quanto riguarda la vendita sottocosto di prodotti commerciali, sempre nell’ottico di economia circolare, a Roma è nata la catena Portobello basata sul cambio merce, ovvero sui beni eccedenti nei magazzini che vengono comprati offrendo in cambio spazi pubblicitari. Un modo utile per disfarsi dell’invenduto, che viene poi rivenduto a prezzi più accessibili.
Ma il baratto è arrivato a toccare anche le sacre sponde della finanza: grazie alla nuova legge di bilancio potrebbe arrivare una piattaforma telematica in grado di compensare crediti e debiti derivanti dalle transazioni commerciali delle imprese. Una misura per cui sono stati stanziati cinque milioni di euro.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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