
Boccia: “Ce l’abbiamo fatta ma deve restare alta la guardia”
Finalmente l’Italia è libera e si riprende con entusiasmo la sua agognata normalità. A quasi tre mesi dall’inizio del lockdown, da oggi inizia ufficialmente la fase 3, quella della circolazione tra le Regioni. Si può viaggiare senza condizioni su tutto il territorio nazionale, con i cittadini dell’area Schengen e della Gran Bretagna che potranno venire nel nostro paese senza obbligo di quarantena e senza altre restrizioni che non siano quelle in vigore per tutti: divieto di assembramento, mantenimento della distanza interpersonale e uso della mascherina nei luoghi chiusi. “Si torna con la mobilità tra le Regioni, oggi sembra una conquista, ce l’abbiamo fatta col sacrificio di tutti e torniamo a questa nuova normalità“, ha detto il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia.
Da oggi quindi sarà di nuovo consentito spostarsi tra Regioni diverse per qualsiasi motivo. Non sarà quindi più necessario firmare ed esibire alcuna autocertificazione.
In auto si può viaggiare tutti insieme solo se si fa parte dello stesso nucleo familiare, altrimenti saranno consentite al massimo due persone, entrambe con la mascherina: il guidatore e un solo passeggero sul sedile posteriore. Tre persone, invece, se la macchina è dotata di tre file di sedili. In moto si dovrà viaggiare invece da soli: sono ammessi i “passaggi” solo per familiari o conviventi.
Viaggiare all’estero resta complicato visto che pochi Stati hanno ufficialmente aperto i loro confini agli italiani: Francia (con autocertificazione), Svezia, Serbia, Albania e Croazia (ma solo se c’è la prenotazione in un albergo). E’ possibile che altri Stati (Germania, Olanda, Portogallo, Islanda e Turchia) consentano l’ingresso dall’Italia a partire dal 15 giugno. “L’apertura totale del Paese ci permette di mostrare agli Stati esteri un’Italia unita e compatta, all’interno della quale è possibile muoversi liberamente“, ha scritto su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
Gli italiani possono raggiungere anche le seconde case. Alberghi, bed and breakfast, case vacanza sono prenotabili anche se sono ancora molto pochi quelli che hanno già riaperto in attesa del nullaosta alla mobilità tra le Regioni e con l’estero.
Si può non indossare la mascherina all’aperto in tutti i territori tranne che in Lombardia, Trentino, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Campania e nella città di Genova. La mascherina diviene comunque obbligatoria dappartutto qualora venga meno il distanziamento di un metro.
Alcune Regioni (Emilia-Romagna, Abruzzo, Campania, Puglia) hanno consentito la celebrazione di matrimoni in chiesa. Alle cerimonie sono ammessi pochi familiari e amici, con l’obbligo di indossare i dispositivi di protezione. Per i funerali la concentrazione massima di persone si ferma a 15.
Ci saranno poi una serie di novità che riguardano le stazioni ferroviarie. Con un decreto firmato dal ministro dei Trasporti Paola De Micheli, diventa obbligatoria la misurazione della febbre per chi viaggia con l’Alta Velocità o con gli intercity: ci saranno degli ingressi dedicati nelle stazioni e, in caso si abbia più di 37,5°C, non sarà consentito l’accesso a bordo del treno.
Fondamentale in questa nuova fase sarà anche la capacità dei sistemi sanitari regionali di individuare nel più breve tempo possibile nuovi casi e isolare eventuali nuovi focolai. Ogni Regione potrà agire autonomamente, sempre nel rispetto delle misure decise a livello nazionale, e decidere attraverso quale strumento aumentare o migliorare i controlli. “E’ giusto – ha sottolineato ancora Boccia – che ogni presidente di Regione rafforzi i propri sistemi di controllo e di prevenzione sanitaria“. C’è chi si è attrezzato con il contact tracing, come il Lazio, chi con una App regionale, come la Sicilia, chi con un questionario e una piattaforma per la registrazione di chi arriva, come la Sardegna.
Intanto però dall’inizio della settimana prossima sarà in funzione Immuni, l’app per il contact tracing scelta dal Governo (leggi qui per approfondire). nelle quattro regioni in cui partirà la sperimentazione (Liguria, Marche, Abruzzo e Puglia) e dopo poco sarà disponibile nel resto d’Italia.
La riapertura dei confini regionali non significa però che il virus è stato sconfitto, come confermano ancora una volta i numeri perché anche se le vittime sono sempre meno purtroppo i contagi tornano a salire.
“Da un lato c’è la felicità nel vedere che le nostre città si stanno ripopolando ma dall’altro c’è il senso di responsabilità che noi rappresentanti delle istituzioni dobbiamo avere e chiedere“, ha concluso Boccia chiedendo dunque agli italiani di essere ancora attenti e guardinghi.
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di: Maria Lucia PANUCCI
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