
Lo dice chiaramente la risoluzione di maggioranza sul Pnr approvata ieri dal Senato
L’utilizzo dell’Italia al Mes è dietro l’angolo. E’ inutile che il premier Conte parli solo della vittoria ottenuta a Bruxelles sul Recovery fund (leggi qui) e che continui a dire che il famoso Fondo Salva Stati adesso “non è una sua priorità“. Il fatto che il Senato ieri sera abbia approvato non solo il terzo scostamento di bilancio da 25 miliardi ma anche il Programma nazionale di riforme (guarda qui) con una maggioranza al Senato più ampia di quanto potessero far intendere i timori della vigilia (ben 169 sì), fa capire chiaramente che anche se non si parla chiaramente del Mes, questo è ben vivo nella testa di chi ci governa.
Tra gli impegni dell’Esecutivo al Pnr c’è infatti quello di prevedere “l’utilizzo degli strumenti già resi disponibili dall’Unione europea per fronteggiare l’emergenza sanitaria e socio-economia“. In attesa che si concretizzi il Next Generation Eu, la lista include la cassa integrazione europea di Sure, la nuova linea di credito Bei per favorire gli investimenti delle pmi e infine anche il ricorso al Mes per la spesa sanitaria, che per l’Italia potrebbero ammontare a 37 miliardi di euro.
Se abbiamo votato con tanta maggioranza sì al Programma nazionale di riforme, implicitamente abbiamo approvato a gran voce anche il ricorso al Mes.
di: Maria Lucia PANUCCI
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