
E’ una ipotesi che il ministero della Salute e l’Iss hanno sottoposto al Cts
Le varianti del virus cominciano a preoccupare anche l’Italia, in particolare il centro con la presenza di focolai anche tra i bambini. In alcune province di Marche e Abruzzo il 50% di contagi è dovuto al ceppo inglese. In Emilia Romagna la prevalenza è stimata al 30%. In Umbria è stata rilevata a Chiusi la “brasiliana”.
Secondo quanto riporta La Repubblica, i casi certificati in Italia per la variante inglese, che al momento è quella che preoccupa di più, sono già 162, ma il dato sembra essere sottostimato: per avere un’idea della reale diffusione è stata quindi promossa un’indagine che prevede che tutte le Regioni analizzino un campione dei tamponi positivi alla ricerca della variante inglese e li comunichino, entro l’11 febbraio, all’Istituto superiore di sanità. E anche se l’indagine non è ancora completa, la variante risulta presente nel 30-50% dei campioni a seconda delle Regioni, in particolare al centro. «Il ceppo britannico compare sempre più spesso. E’ evidente che cammini più degli altri. E lo fa soprattutto tra i giovani, dove la contagiosità cresce», dicono gli esperti. E a preoccupare in questo senso è un aumento dei casi fra i bambini sotto ai 10 anni. «È la prima volta che notiamo un segnale del genere. Il virus potrebbe diffondersi in una categoria finora poco toccata, che rischia di portare i contagi in famiglia», sottolinea a La Repubblica l’epidemiologa Stefania Salmaso.
Secondo gli esperti anche contro le varianti valgono le stesse misure, ovvero distanziamento e mascherine. Ma potrebbe non bastare. Per questo il ministero della Salute e l’Iss hanno sottoposto al Cts l’intenzione di una nuova stretta sulle regole della quarantena, allungando a 21 i giorni di isolamento.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
Ti potrebbe interessare anche: