
Le previsioni peggiorano e non sono destinate a migliorare secondo Atradius
Le insolvenze potrebbero riprendere a correre velocemente quest’anno: è la diagnosi di Atradius, che è tra gli assicuratori del credito leader a livello a mondiale, che parla di una significativa inversione di tendenza del rischio di default sui pagamenti per molte imprese a livello globale.
L’anno scorso si è registrato un complessivo -14% dei livelli di insolvenza, ma quest’anno potrebbe esserci un aumento di circa il 26%, da cui resterebbe fuori solo la Turchia.
In particolare, i Paesi a rischio sono l’Australia, con +88%, Singapore con +75%, la Francia con +80%, l’Austria con +73%, il Belgio con +61% e il Regno Unito con +56%. A metà della classifica sotto la media del 50% ci sono la Spagna e l’Italia, che registra un +48%. Seguono in coda i Paesi Bassi con +44%. A chiusura della classifica c’è l’Irlanda che registra “solo” un +3%.
Secondo gli economisti di Atradius queste previsioni sono giustificate dal graduale ritorno delle economie al sentiment pre-pandemia: numerose imprese con forti pressioni sulla liquidità hanno potuto beneficiare delle misure di sostegno potrebbero trovarsi più esposte al rischio di default sui pagamenti con effetti a cascata sulle catene di fornitura e sul sistema economico locale e globale. «Quanto oggetto delle nostre previsioni risulta dalla valutazione di tre elementi determinanti per l’evoluzione del rischio di default sui pagamenti delle imprese – ha commentato il Country Director di Atradius per l’Italia, Massimo Mancini – il primo elemento è la portata della ripresa economica, nonché la sua ampiezza a livello locale e mondiale. Segue la graduale eliminazione delle misure fiscali e di Governo a sostegno delle imprese, e da ultimo la ripresa delle attività di gestione delle procedure fallimentari, la cui sospensione ha di fatto cristallizzato situazioni di difficoltà di molte imprese, destinate a tornare alla luce una volta superata l’emergenza pandemica. Soprattutto tali ultimi due elementi, se non incontreranno ulteriori proroghe, come in dibattito attualmente, produrranno notevoli ripercussioni sul rischio di credito commerciale e sull’andamento dei tassi d’insolvenza già per quest’anno».
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA/LUCA ZENNARO
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