
La bozza del Pnrr apre a una rivoluzione nel mondo delle abilitazioni, ma solo per alcuni
Nella bozza del Piano nazionale di ripresa e resilienza (guarda il testo qui) sono state annunciate molteplici novità, alcune delle quali riguardanti il mondo dell’università e l’accesso alle professioni post-laurea. Nello specifico, la bozza della riforma prevede la semplificazione delle procedure per ottenere l’abilitazione all’esercizio della professione per la quale si è studiato: ad oggi, molti corsi di studi prevedono infatti un doppio esame, la laurea, e a seguire la prova di Stato. Con il Recovery si potrebbe velocizzare l’ingresso nel mondo del lavoro facendo coincidere l’esame di laurea con l’esame di Stato.
Si tratta di una riforma che riprende il disegno di legge del Governo Conte riguardante il tirocinio pratico-valutativo per l’accesso alle professioni regolamentate: nella proposta dell’ex Governo si parlava di svolgere questo stage direttamente all’interno dei corsi di laurea in modo da ottenere l’abilitazione alla professione.
La riforma potrebbe riguardare le lauree magistrali a ciclo unico, quindi Odontoiatria, Farmacia, Medicina veterinaria e Psicologia. Ma potenzialmente anche le lauree professionalizzanti per diventare geometra, agrotecnico, perito agrario e perito industriale.
È possibile che la riforma vada a toccare anche altri titoli, che potrebbero essere resi abilitanti su richiesta dei consigli degli ordini o dei collegi professionali.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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