
Segnalate 2.277 operazioni sospette legate a pandemia in 2020. Coinvolti anche politici
Compravendita a prezzi esorbitanti di di mascherine e materiale sanitario, illeciti sulle misure di sostegno anti crisi Covid come finanziamenti garantiti o contributi a fondo perduto. La Uif, l’unità di informazioni finanziarie presso la Banca d’Italia, ha ricevuto lo scorso anno 2277 segnalazioni su operazioni sospette legate alla pandemia per 8,3 miliardi di euro.
Nella fase del lockdown, quando mascherine e gel disinfettanti erano scomparsi dal mercato, c’è chi ne ha approfittato per importare e vendere materiali contraffatti, per speculare vendendo ai cittadini e al sistema sanitario i dispositivi di protezione a prezzi esorbitanti. Purtroppo sembra essere una triste realtà che inorridisce ma che non fa quasi più notizia perché c’è sempre qualcuno che senza scrupoli approfitta di situazioni dolorose, difficili per fare i propri sporchi guadagni.
E pare che in questo losco business fossero immischiati anche politici, persone politicamente esposte e altri soggetti che hanno rapporti con la politica.
Ed esaurito questo giro d’affari, la criminalità economica già si prepara al prossimo appuntamento: quello con i 248 miliardi di spesa pubblica legata al Recovery plan. «Le attività criminali innescate dalla pandemia non si esauriranno con il riassorbimento dell’emergenza sanitaria ma, se non adeguatamente fronteggiate, continueranno a gravare sul nostro futuro, trovando ulteriori importanti opportunità anche nei nuovi interventi pubblici», si legge in una nota.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ALESSANDRO DI MEO / ANSA
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