Gli italiani ripensano gli spazi, sì a case più grandi al Sud e nei piccoli centri
Secondo un’analisi dell’Istat, nel terzo trimestre del 2020 sono aumentate del 2,3% le transazioni sul mercato immobiliare mentre sono diminuite del 6,7% quelle in ambito economico e commerciale, rispetto allo stesso periodo del 2019. La pandemia e il conseguente lockdown hanno spinto gli italiani a ripensare i propri spazi in luce di un nuovo equilibrio tra casa, lavoro e smartworking e si è così verificato un vero e proprio boom nel Meridione e nei piccoli centri.
Nel Sud Italia nello specifico la crescita di compravendite è stata dell’8,9%. Per i piccoli centri dell’intero Paese si è registrato un +4,6%, il Nord Ovest ha avuto un balzo del 2,8%, il Nord Est dell’1,5%. In calo invece il Centro, che scende dell’1,6%, le Isole con il -1,2% e le città metropolitane a -0,7%.
Per quanto riguarda il settore economico che come detto non ha subito la stessa espansione, la flessione ha riguardato l’intero territorio nazionale escluso il Sud.
Con questi dati, l’indice delle compravendite è tornato a superare i valori medi del 2010. Il 94,9% delle convenzioni stipulate, quindi poco meno del totale, riguarda trasferimenti di proprietà di immobili ad uso abitativo, ovvero 177.407, il 4,7% quelle a uso economico cioè 8.835 e soltanto lo 0,3% le convenzioni per uso speciale e multiproprietà, perciò 625.
Salgono anche le stipule per mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare, in rialzo del 16,8%. Convenzioni che registrano un aumento congiunturale su tutto il territorio nazionale: Sud +24,9%, Nord-ovest +18,5%, Isole +17,7%, Centro +14,6% e Nord-est +12,3%. una flessione su base annua, così suddivisa: Isole -13,3%, Centro -11,3%, Sud -7,0%, Nord-ovest -6,0%, Nord-est -3,7%, città metropolitane -7,3% e piccoli centri -7,0%.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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