
Circa il 93% delle aziende non prevede licenziamenti nei prossimi mesi. Alcune però non vedono la luce fino al 2022/2023
Buone notizie arrivano per il settore della meccanica italiana. Due aziende su tre hanno infatti dichiarato di prevedere una completa ripresa delle perdite subite nel 2020 entro la fine del 2021. E’ quanto emerge dall’ultimo sondaggio diffuso da Anima Confindustria nella prima metà di luglio alle aziende associate. E sul fronte lavoro circa il 93% delle imprese non prevede licenziamenti nei prossimi mesi, nonostante alcune continuino a soffrire il contraccolpo dell’anno scorso. A confronto con i valori pre-Covid, il 59,2% del campione prevede addirittura una crescita del fatturato rispetto al 2019, in molti casi maggiore o uguale al +5%.
Ma guardando l’altra faccia della medaglia sono diverse le aziende della meccanica che invece non vedono margini di ripresa fino al 2022 o addirittura fino al 2023. Per il 21% delle aziende i risultati del primo semestre 2021 lasciano presagire perdite superiori al 5% nell’intero anno rispetto al fatturato del 2019. «Siamo certamente soddisfatti – ha dichiarato il presidente di Anima Confindustria, Marco Nocivelli – dell’andamento dei primi 6 mesi dell’anno che va oltre le nostre aspettative. Nonostante ciò, occorre tenere in considerazione alcune criticità. Prima tra tutte, l’aumento del costo delle materie prime e la difficoltà nel reperirle, che può inficiare la ripresa innescata nel corso del primo semestre, causando un calo della produzione, rischi sulla marginalità e ritardi nelle consegne».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA/LUCA ZENNARO
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