
L’idea di Camp nasce al cinema e si sviluppa per le strade di San Francisco
L’ispirazione per un progetto di successo può arrivare in ogni momento: anche al cinema. È quanto è successo a Garrett Camp, il miliardario canadese fondatore di Uber. Per lui la lampadina si è accesa proprio guardando 007.
Ma che nesso c’è tra una spia internazionale e un’app di mobilità urbana?
Pare che Garret Camp sia stato colpito da una scena di Casino Royale, il 21esimo della saga di James Bond. Nel film il protagonista Daniel Craig è alla ricerca del suo antagonista, lo spregiudicato banchiere Le Chiffre.
Per trovarlo, si serve di un telefono Sony Ericsson che gli permette di aggiornare in tempo reale la posizione del suo obiettivo. Una tecnologia che oggi ci farebbe sorridere, ma che nel 2007 accende una lampadina nella testa di Garrett Camp.
Nello stesso anno viene venduto il primo iPhone 2G già dotato di tassametro, ed ecco che l’idea è pronta. Camp progetta un servizio di taxi non ufficiali che i passeggeri possono intercettare grazie al GPS.
Il terreno ideale per la sperimentazione del progetto è San Francisco, città natale di Camp. Qui il problema della mobilità era più evidente che in altri Stati. Il motivo? Troppe poche licenze di taxi (appena 1.500) e troppi passeggeri insoddisfatti.
Dopo le prime sperimentazioni, nel 2009 Camp fonda la startup Uber insieme al futuro Ceo Travis Kalanick. Il resto è storia.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA
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