
Le organizzazioni chiedono che ai giovani venga garantito un futuro pensionistico dignitoso e che alle donne venga riconosciuto il ruolo ricoperto in famiglia
A partire dal prossimo 20 gennaio Governo e sindacati cominceranno a riscrivere la riforma Fornero sulle pensioni: i tre punti cruciali saranno i giovani e le donne.
Il primo tavolo in programma al ministero del Lavoro affronterà proprio i nuovi ingressi nel mondo del lavoro. Resta, infatti, il timore che i giovani non riescano mai a raggiungere un livello di contribuzione adeguato per far sì che possano garantirsi un trattamento pensionistico futuro. Una delle proposte spesso avanzate dai sindacati è quella di una pensiona di garanzia, discussa già numerose volte.
Sempre per i giovani, i sindacati sembrerebbero essere intenzionati a portare avanti un sistema che funga da correttivo al calcolo del sistema contributivo, così da arginare le distorsioni del mercato del lavoro ed evitare effetti gravi sulle prestazioni pensionistiche. L’idea è quella di un’integrazione che vada a rendere l’assegno pensione mensile tale da garantire un livello di dignità minimo.
Il secondo nodo è quello delle donne: gender pay gap e carichi familiari, infatti, farebbero sì che i requisiti richiesti per il pensionamento di vecchiaia tra donne e uomini siano non equiparabili. A tal proposito, i sindacati propongono soglie contributive d’accesso alla pensione compatibili con le condizioni specifiche delle donne, oltre che un riconoscimento di 12 mesi di anticipo pensionistico per ogni figlio e la valorizzazione della cura di persone disabile e non autosufficienti parte della famiglia.
Al momento, dunque, non verranno discussi i requisiti di età o contribuzione minima per il pensionamento che invece saranno protagonisti di un secondo incontra ancora non calendarizzato che si presume avverrà prima del bilancio politico in programma il prossimo 7 febbraio.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: PIXABAY
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