
BASF annuncia anche lo stop al suo programma da 3,2 miliardi di dollari di riacquisto di azioni proprie
Nuova ondata di licenbziamenti. Il Gruppo BASF, società europea con sede a Ludwigshafen, nella regione della Renania Palatinato, in Germania, conta più di 200 tra filiali e joint venture e possiede siti produttivi in 50 paesi in Europa, Asia, Nord e Sud America, ha deciso di tagliare 2.600 posti di lavoro, circa il 2% della sua forza lavoro globale. Lo riporta Bloomberg secondo cui la decisione è legata alla volontà di ridurre i costi dopo l’aumento dei prezzi dell’energia.
Secondo indiscrezioni l’azienda avrebbe anche interrotto in anticipo il suo programma da 3,2 miliardi di dollari di riacquisto di azioni. «La competitività dell’Europa è “sempre più penalizzata da una eccessiva regolamentazione, processi di autorizzazione lenti e burocratici e, in particolare, costi elevati per la maggior parte della produzione», afferma Martin Brudermuller, amministratore delegato di Basf.
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