
Gli occhi dei mercati (e non solo) sono puntati sul momento dell’apertura del testamento, importante per verificare i nuovi assetti in Fininvest
Il testamento di Silvio Berlusconi non cambia le strategie e non muove gli assetti di governance. Sembra essere questo il messaggio alla vigilia dell’assemblea di Fininvest, che si riunisce per approvare il bilancio 2022 e per rinnovare il cda nel segno della continuità, con Marina presidente e al suo fianco Piersilvio, Barbara e Luigi ma dovrebbe essere confermato anche Adriano Galliani.
Come riferisce Ansa, non esiste una vera e propria lista e non è quindi possibile verificare se anche Ernesto Mauri e Salvatore Sciascia resteranno in cda o se il tavolo verrà allargato. I soci dovranno anche approvare il dividendo che, ritornato l’anno scorso dopo gli anni ‘di magra’ del Covid, dovrebbe essere confermato: nel 2021 il pay out era stato di 150 milioni e quest’anno si dovrebbe replicare dopo aver incassato 58 milioni di dividendi da Mfe, 132 milioni da Mediolanum e 12 milioni da Mondadori.
Al termine dell’assemblea si riunirà il board per assegnare le deleghe dell’amministratore delegato e Danilo Pellegrino dovrebbe essere riconfermato nel suo ruolo.
Esaurite le scadenze aziendali e assolti gli approfondimenti tecnici il notaio Arrigo Roveda convocherà gli eredi per l’apertura del testamento e secondo indiscrezioni lunedì potrebbe essere il giorno giusto, alla vigilia dell’atteso appuntamento annuale con la presentazione dei palinsesti Mediaset. Un appuntamento dedicato alla televisione ma che si trasforma nell’occasione per Piersilvio di indicare la rotta della società.
Non si ignorano le ville, i quadri e i conti bancari ma gli occhi della comunità finanziaria sono puntati su quel 61,21% di Fininvest da spartire e si è ormai fatta strada la convinzione che Silvio abbia fatto di tutto per evitare una guerra tra i fratelli e mantenere una continuità nell’assetto azionario.
Il Biscione è controllato attraverso una serie di ‘scatole’, distinte solo da un numero. Le quattro che facevano direttamente capo a Silvio, e che domani parteciperanno all’assemblea attraverso il legale rappresentante, lo storico ragioniere contabile Giuseppe Spinelli, sono la Holding italiana prima (con il 17,15% del capitale), seconda (15,72%), terza (7,83%) e ottava (20,48%), a Marina appartiene la Holding italiana quarta (7,65%), a Piersilvio la Holding italiana quinta (7,65%) mentre Barbara, Eleonora e Luigi partecipano in parti uguali della Holding italiana quattordici che controlla il 21,42% di Fininvest.
Da segnalare che nel frattempo i tre figli di Veronica si sono già riuniti mercoledì (anche se solo online) per l’assemblea della H14, la società nata da una scissione proporzionale e che ora porta in pancia le partecipazioni tech e nelle startup.
(foto SHUTTERSTOCK)