
Troppo alto il debito e troppo lontano il mito della fabbrica del mondo
Le ultime notizie in arrivo dal settore immobiliare cinese nonché i dati macro spesso deludenti hanno contribuito a diffondere l’idea, tra gli analisti, secondo la quale il boom della Cina sarebbe finito. Ne è convinto anche il Wall Street Journal che sottolinea come, ad essere in pericolo non sia solo l’economia del Dragone ma anche, e soprattutto, il modello economico che ha permesso alla potenza creata da Mao di sollevarsi dalla povertà degli scorsi decenni per diventare, appunto, la seconda economia mondiale.
Troppo alto il debito (in ogni campo) e ormai sembra essere saturo anche il campo della produzione in generale. Non solo immobili, dunque ma a rischio sarebbe proprio il ruolo che Pechino avrebbe ricoperto per decenni forte della sua potenza demografica, ovvero quello di fabbrica del mondo.
Se non dovessero presentarsi stimoli economici forti e radicali da parte delle autorità governative (come potrebbe essere viste le ultime dichiarazioni del governo cinese non interessato ad aiutare Evergrande) stando alle previsioni del Wall Street Journal, il rallentamento che si sta prolungando ben oltre il fisiologico, rischia di trasformarsi in una vera e propria stagnazione simile a quella sperimentata dal Giappone.
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