
La raccolta netta del Gruppo nei primi 9 mesi è stata positiva per 0,3 miliardi di euro
E’ solida la performance finanziaria di Anima. Il gestore patromoniale italiano ha chiuso i primi 9 mesi del 2023 con un utile netto pari a 96,4 milioni di euro, in aumento del 11% rispetto ai 86,6 milioni di euro dello stesso periodo di un anno fa. L’utile netto normalizzato (che non tiene conto di costi o ricavi straordinari e/o non monetari fra i quali gli ammortamenti di intangibili a vita utile definita) è stato pari a 121,7 milioni di euro, ovvero +6% rispetto ai 115,2 milioni di euro dello stesso periodo del 2022. I ricavi totali sono pari a 248,8 milioni di euro (in calo del 3% rispetto ai 257,0 milioni di euro dei 9M22).
I costi operativi ordinari sono saliti dell’11% a 70,4 milioni. Il rapporto fra costi e ricavi netti complessivi (escludendo da questi ultimi le commissioni di incentivo) si è attestato al 28,7%. Il gruppo nei nove mesi ha visto salire la voce interessi attivi a 8,9 milioni dagli appena 15 mila euro dei nove mesi 2022, un balzo dovuto al rialzo dei tassi.
La raccolta netta del Gruppo nei primi 9 mesi è stata positiva per 0,3 miliardi di euro (al netto delle deleghe assicurative di Ramo I) con il totale delle masse gestite a fine settembre 2023 pari a circa 184 miliardi di euro.
«Con l’innalzamento dei tassi di interesse, i player del risparmio gestito sono chiamati a dimostrare le loro doti di efficienza e flessibilità. Il Gruppo Anima ha risposto a questa sfida anche nel terzo trimestre del 2023, registrando raccolta netta positiva e soprattutto mantenendo un’ottima redditività anche nel nuovo scenario – ha commentato l’AD Alessandro Melzi d’Eril – L’eccellente e regolare generazione di cassa continuerà a fornirci gli strumenti per remunerare adeguatamente gli investitori senza rinunciare ad alcuna opportunità di crescita esterna».
FOTO: IMAGOECONOMICA