
A novembre nella zona euro l’indice finale PMI servizi segna 48.7 da 48.2 preliminare e 47,8 precedente. In frenata i prezzi alla produzione di ottobre
Rimane in contrazione il Pmi servizi in Eurozona. A novembre l’indice finale segna 48.7 punti dai 48.2 preliminari e 47,8 precedenti. L’indice composito passa invece da 46,5 ai 47,6 attuali. In entrambi i casi i dati sono ben al di sotto della soglia critica dei 50 punti che fa da spartiacque tra contrazione (valori al di sotto) ed espansione (valori al di sopra).
«A novembre, il settore terziario continua a contrarsi – ha commentato Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso la Hamburg Commercial Bank. – Il modesto miglioramento dell’indice dell’attività non fornisce molto ottimismo su una rapida e immediata ripresa. Le cupe prospettive vengono inoltre alimentate dal quinto mese consecutivo di declino dei nuovi ordini, anche se a novembre il tasso è stato leggermente più debole. Le aspettative economiche appaiono dunque deboli, restando nettamente inferiori alla media di lungo termine e registrando un leggero peggioramento. Dalle nostre previsioni, basate sugli ultimi indicatori PMI, la possibilità che vediamo per questo quarto trimestre è un calo del PIL. Se due trimestri consecutivi di crescita negativa indicano una recessione, al momento ci troviamo sul ciglio».
Guardando alle singole economie, sono tutte in contrazione a parte la Spagna. L’Italia vede salire il PMI composito a 48,1 punti da 47 dopo che il PMI dei servizi è migliorato a quota 49,5 da 47,7. In Francia il PMI composito è stabile a 44,6 punti e quello del terziario sale a 45,4 da 45,2. La Germania vede salire il PMI composito a 47,8 punti da 45,9 ed il PMI servizi a 49,6 da 48,2. Infine, la Spagna vede un calo del PMI servizi a 51 punti da 51,1 e rispetto ad attese per 51,5.
Risultano in frenata i prezzi alla produzione in Eurozona. Ad ottobre, secondo Eurostat, il dato ha registrato una crescita modesta dello 0,2% su base mensile, rispetto al +0,5% del mese precedente, in linea con le stime degli analisti. Su base annua si registra una diminuzione del 9,4% rispetto al -12,4% del mese precedente e contro il -9,5% del consensus. I prezzi nell’intera Unione Europea (EU27) segnano parimenti un incremento dello 0,2% su base congiunturale e un calo dell’8,7% tendenziale.
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