24,7 miliardi di kWh: a tanto ammonta il fabbisogno di energia elettrica in Italia a maggio, con una crescita dell’1,9 per cento rispetto a maggio 2023. È quanto emerge dai dati di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale. A livello territoriale la variazione tendenziale di maggio è stata +1,8 per cento al Nord e al Centro; +2,3 per cento al Sud e Isole. Complessivamente nei primi cinque mesi dell’anno il dato ha visto un aumento dell’1,1 per cento rispetto al corrispondente periodo del 2023.
L’indice Imcei, che prende in esame i consumi industriali delle imprese “energivore”, ha fatto registrare una crescita dell’1,4 per cento su base annua. Sono positivi i comparti della cartaria, siderurgia, mezzi di trasporto ed alimentari. In flessione quelli della meccanica, ceramiche e vetrarie, metalli non ferrosi, cemento calce e gesso e chimica.
Le fonti rinnovabili a maggio hanno coperto il 52,5% della domanda elettrica italiana, contro il 42,3% del maggio 2023. È il valore mensile più alto di sempre.
In aumento l’idroelettrico (+34,7%), il fotovoltaico (+36,3%) e l’eolico (+10,5%). L’incremento del fotovoltaico (+1.062 GWh) è dovuto all’aumento di capacità in esercizio (+669 GWh) e al maggior irraggiamento (+393 GWh).
In calo il geotermico (-4,3%) e il termico (-14,6%), a causa della crescita delle rinnovabili. A maggio, la produzione a carbone ha coperto circa l’1% della richiesta. Da inizio 2024 il contributo del carbone è inferiore al 2%.