A giugno il tasso medio sui mutui è sceso al 3,56%, rispetto al 3,61% di maggio e al 4,42% di dicembre 2023. Nelle ultime settimane questo trend di discesa si è stabilizzato.
Più contenuto il calo per i nuovi prestiti alle imprese, al 5,25% contro il 5,38% di maggio e il 5,45% di dicembre 2023. Nel complesso il tasso medio sul totale dei prestiti a giugno scende al 4,77% dal 4,80% del mese precedente, spiega l’Abi.
Tornano ad aumentare i depositi dei clienti delle banche, segnando un +1,4% a giugno dopo almeno un anno in cui si erano registrate variazioni negative (-0,8% a maggio) e a fronte di una raccolta diretta complessiva (depositi e obbligazioni) in aumento del 3% a giugno, si legge nel rapporto.
La tendenza a mantenere liquidità non investita, sotto forma di depositi, riguarda anche le imprese e secondo il vice direttore generale vicario dell’Abi, Gianfranco Torriero, riflette da una parte una maggior resilienza dopo il loro rafforzamento patrimoniale negli anni passati, dall’altra una maggior prudenza mantenendo liquidità in un quadro di incertezza.
A maggio i crediti deteriorati netti sono leggermente diminuiti a 30,3 miliardi di euro, da 30,5 miliardi di dicembre 2023 (31,2 miliardi a settembre 2023).
Rispetto al loro livello massimo, 196,3 miliardi raggiunti nel 2015, sono in calo di 166 miliardi, evidenzia l’Abi. Sempre nel mese di maggio i crediti deteriorati netti rappresentano l’1,43% dei crediti totali. A dicembre 2023, tale rapporto era l’1,41%