Per i prossimi 10 anni la produzione di latte potrebbe essere a rischio. Infatti dal Parlamento europeo arriva l’allarme per il settore caseario. Il cambiamento climatico e la perdita d manodopera potrebbero portare alla perdita del 13% degli allevamenti di mucche ma anche ad un progressivo calo ( -0,2% all’anno fino al 2035) della produzione di latte.
L’aumento del caldo e dell’umidità ha portato stress da calore a molti esemplari “È probabile che questo diventi un problema sempre più comune anche nelle regioni con climi generalmente temperati”, spiegano gli analisti del centro studi. Non solo ma la diffusione delle mandrie all’aperto potrebbe facilmente essere ridotta a differenza degli allevamenti in stalla che potrebbero sfruttare l’aria condizionata. Inoltre “un clima molto secco o molto umido e le inondazioni possono aumentare il rischio di antrace, una malattia zoonotica contagiosa. A questo si aggiungano le conseguenze sul foraggio, sempre più scarso a causa della siccità.
Al centro delle preoccupazioni anche la mancanza di manodopera. “Il tema del ricambio generazionale è particolarmente preoccupante”, si legge.
Senza dimenticare i sempre più esigui margini di guadagno degli agricoltori sempre più spesso specializzati in prodotti di nicchia o in alcune produzioni particolari. “I margini di profitto degli allevatori sono ancora incerti, a causa del forte aumento dei costi dell’energia e dei fertilizzanti, unitamente alla diminuzione dei prezzi del latte crudo, al persistere di un’inflazione elevata e all’aumento dei tassi di interesse”.