Come spesso accade nel panorama della politica statunitense, lo spettro di uno shutdown del governo americano è apparso all’orizzonte e, come altrettanto spesso accade, è stato scongiurato all’ultimo minuto. Infatti il democratico Chuck Schumer (in forza al Senato) ha deciso di non bloccare una legge straordinaria di bilancio voluta dai repubblicani e da Donald Trump. Il blocco della legge in questione, infatti, avrebbe portato allo scattare dello shutdown ovvero del blocco delle attività non essenziali già dal 15 marzo.
La legge al centro del dibattito era la cosiddetta Continuing resolution che minacciava, secondo i democratici, di ampliare troppo il potere del presidente e del suo braccio destro Elon Musk.
Infatti il Congresso non era riuscito a varare una regolare legge finanziaria.
La decisione di Schumer è stata motivata dal fatto che uno shutdown causato, di fatto, dai democratici avrebbe rafforzato la reputazione dell’amministrazione Trump. Infatti proprio durante questa eventuale parentesi l’amministrazione avrebbe potuto chiudere intere agenzie e programmi licenziando personale senza impegni a riassunzioni legittimato dallo shutdown stesso.
«È una pessima legge, profondamente di parte e che non affronta ciò di cui il Paese ha bisogno – ha aggiunto -. Ma credo che permettere a Trump di ottenere ancora maggior potere attraverso uno shutdown sia un’opzione peggiore».