
Aumentano le richieste del 40% nei primi sei mesi del 2020
Sempre più italiani si rivolgono al credito su pegno o cercano di ottenere liquidità vendendo i propri oggetti preziosi ai compro oro. Complice la crisi legata alla pandemia da Coronavirus le persone cercano forme di credito alternative ai classici prestiti bancari o alla cessione del quinto. E così la crescita è aumentata del 39% quest’anno rispetto al 2019, con oltre 10,6 milioni erogati nel periodo e un totale di pegni che ammonta a 13,3 milioni, secondo quanto stima il direttore di ProntoPegno, Giuseppe Gentile, partendo dai dati semestrali del gruppo. «Se a marzo e ad aprile, con il lockdown, vedevamo solo un forte impulso sui nuovi pegni, perché siamo stati i primi a spostare scadenze e gli interessi, a maggio e giugno abbiamo visto anche un’accelerazione dei rinnovi e dei riscatti. Se gli effetti negativi della pandemia sull’economia dovessero prolungarsi, potremmo assistere a un’ulteriore crescita, dopo un luglio a +15%», ha sottolineato.
Un netto aumento delle attività, secondo il presidente di Antico – Associazione Nazionale Tutela Comparto dell’Oro, Nunzio Ragno, si registra anche presso i compro oro. In particolare c’è stato un aumento delle richieste rispetto al periodo pre-Covid del 30-40%, con un’impennata dovuta a una fase di ristrettezze economico finanziarie. A spingere al ricorso ai compro oro anche le quotazioni ai massimi storici del metallo prezioso, che porta “anche persone che non hanno bisogno di venderlo, ma che sono consapevoli di avere degli oggetti in disuso, a proporlo ai negozi o anche ai gioiellieri, magari sotto forma di permuta“.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: AGI
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