
Senza un’iniezione immediata di 12 miliardi di dollari di aiuti federali potrebbero andare a casa 8 mila lavoratori e potrebbero essere ridotti della metà i servizi su metro e treni
Il Covid ha messo in ginocchio la metropolitana di New York. Ebbene sì, Patrick J. Foye, il presidente e amministratore delegato della Metropolitan transportation authority (Mta) della Grande Mela, ha inviato una serie di lettere agli 11 maggiori fornitori dell’autorità, avvertendo che senza un’iniezione immediata di 12 miliardi di dollari di aiuti federali tutti i contratti di lavoro sono a rischio. «La pandemia Covid-19 ha richiesto un tributo orribile in termini umani, sociali ed economici in tutta la Nazione -ha scritto Foye ai fornitori. – A causa di questa devastazione finanziaria, molti contratti attuali e tutti i contratti futuri sono in pericolo, a meno che Mta non riceva un’iniezione di 12 miliardi di dollari in aiuti federali di emergenza. Il nostro futuro e il destino di circa 100.000 posti di lavoro fuori dallo Stato creati dall’MTA sono nelle mani del Senato e della Casa Bianca».
Dal 2011 la Mta ha creato fino a 100.000 posti di lavoro fuori dallo Stato. Le spese in conto capitale di Mta sono tra i principali motori dell’attività economica della nazione, generando quasi 50 miliardi di dollari di investimenti in infrastrutture a livello nazionale. Ma ora potrebbe licenziare più di 8 mila lavoratori per ridurre le spese dato che le perdite per il Covid sono davvero ingenti: parliamo di 200 milioni di dollari ogni settimana, una crisi senza precedenti che eclissa anche l’impatto della Grande Depressione, e si prevede un deficit di 16 miliardi di dollari fino al 2024.
Non solo. Senza gli aiuti federali l’Mta si prepara a tagliare fino al 40% dei suoi servizi sulle metropolitane e fino al 50% sulle ferrovie di Long Island e Metro-North, misure che avrebbero un profondo impatto negativo sulla mobilità nella regione metropolitana di New York.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: AFP/AGI
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