Le attività sui social influiscono tanto sulla popolarità quanto sul tesseramento dei calciatori
I calciatori oggi sono tra le più importanti star dei social media: Gianluigi Buffon, Mario Balotelli e Andrea Pirlo sono nella top 10 degli italiani più seguiti su Instagram. Un post sui social perciò può scatenare le tifoserie quanto un goal mancato allo stadio: e il rischio di spedire la palla nella propria rete è più alto online di quanto lo sia mai stato su un campo da calcio.
Imparare a gestire i social è molto importante, soprattutto perché non se ne può fare a meno: sono ormai un elemento immancabile nel calciomercato tantopiù nell’anno del Covid-19, in cui il lockdown ha costretto una digitalizzazione forzata e anticipata di pressoché ogni settore della vita pubblica.
Sono gli stessi calciatori e i club ad annunciare i nuovi arrivi sui loro account social. I siti specializzati proliferano grazie al racconto dei post dei professionisti e le previsioni si fanno più serrate ad ogni nuova foto, frase o commento pubblicato da un calciatore, da Ivan Perisic a Cristian Ronaldo.
«I nostri calciatori hanno ampia libertà di azione sui social network – spiega Federico Falasca, dell’ufficio di comunicazione della Sampdoria – in caso di nuovi arrivi si concordano dinamiche e tempistiche di presentazione, ma durante la stagione per lo più ci si attiene ad alcune regole che vengono spiegate in un incontro con la squadra prima di ogni campionato».
Naturalmente le società hanno bisogno di tutelarsi, perciò diventa ancora più importante conoscere il passato di un calciatore prima di tesserarlo: sfogliare la sua passata attività social aiuta a capire che tipo di persona ci si trova davanti, proprio come accade ormai quotidianamente ai colloqui di lavoro.
«Consigliamo di usare con estrema prudenza e razionalità i social – spiegano dall’agenzia Be Gr8 Sport – perché possono essere un’arma a doppio taglio. Durante il calciomercato è meglio non esagerare con indizi sul proprio futuro».
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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